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Tribunale di Caltagirone, si allarga il bacino di utenza con altri tre comuni

Nell'ambito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, il Governo ha reso noto il testo del Dpr dello scorso 7 settembre con il quale, oltre a "salvare" il Tribunale, viene ampliato il circondario con la aggregazione dei comuni di Castel di Iudica, Raddusa e Ramacca

CALTAGIRONE. Da un lato si plaude al mantenimento del Tribunale di Caltagirone, e dall'altro si stigmatizza il mancato inserimento di Niscemi (Caltanissetta) nel bacino di utenza del tribunale calatino: lo esterna in una nota il presidente dell'Ordine degli avvocati di Caltagirone, Salvatore Walter Pompeo.


Nell'ambito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, il Governo ha reso noto il testo del Dpr dello scorso 7 settembre con il quale, oltre a "salvare" il Tribunale, viene ampliato il circondario con la aggregazione dei comuni di Castel di Iudica, Raddusa e Ramacca. "Le nostre aspettative - afferma Pompeo - sono state in parte rispettate".
L'Ordine, infatti, sin dai primi anni 2000 aveva sollecitato la riannessione nel "circondario" dei tre comuni oggi inseriti. La "pressione" era stata esercitata anche nei confronti di parlamentari di tutti gli schieramenti, ai quali erano state consegnate apposite proposte di legge.
Nei confronti di Niscemi, però, Salvatore Walter Pompeo evidenzia: "È certamente grave la circostanza che il ministro della Giustizia e i suoi uffici non abbiano ascoltato le richieste che si sono levate dall'avvocature di Niscemi. Anche l'amministrazione comunale ha coralmente espresso l'intenzione della collettività niscemese di far parte del bacino di utenza del Tribunale calatino".
Le porte alla "annessione" di Niscemi, però, non sono totalmente chiuse. La legge delega permette al Governo di apportare modifiche nel termine di due anni dall'entrata in vigore del provvedimento. Lunedì è stato avviato un proficuo contatto con l'amministrazione comunale di Niscemi allo scopo di disegnare una comune strategia di intervento. "La battaglia continua - dice il presidente degli avvocati calatini - non solamente per Niscemi, ma anche per assicurare ai comuni di Castel di Iudica, Raddusa e Ramacca, una assoluta e soddisfacente fruibilità dei servizi offerti dal polo giudiziario calatino".
Resta "al palo", per ora, la problematica degli uffici dei giudici di pace. Rimane solo quello di Caltagirone, ma le municipalità possono anche consorziarsi allo scopo di assicurare agli utenti un giudice vicino ed accessibile. 

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