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Impianto elettrico vecchio e pericoloso, in sindaco chiude una materna a Paternò

I bimbi della materna sono stati trasferiti nel plesso centrale di via Emanuele Bellia; ciò obbligherebbe la dirigente ad effettuare i doppi turni. Problemi di natura burocratica al secondo circolo didattico hanno obbligato i vertici della scuola a spostare l'inizio dell'anno scolastico, previsto per ieri, a domani

PATERNÒ. Inizio anno scolastico alquanto turbolento per gli studenti della scuola materna del plesso di via degli Studi, che fa capo al primo circolo didattico "Lombardo Radice", e per gli studenti del secondo circolo "Giovanni XXIII", costretti per problemi di natura burocratica e tecnica a posticipare a domani l'avvio delle lezioni. Nel dettaglio nella mattinata di ieri il sindaco Mauro Mangano ha firmato una ordinanza, con la quale chiude, per due settimane il plesso scolastico di via degli Studi; alla base del provvedimento l'impianto elettrico, vetusto e, pericoloso per piccoli e insegnanti. Da ieri i tecnici hanno iniziato un lavoro di ripristino che dovrebbe durare qualche settimana. I bimbi della materna sono stati trasferiti nel plesso centrale di via Emanuele Bellia; ciò obbligherebbe la dirigente ad effettuare i doppi turni. Problemi di natura burocratica al secondo circolo didattico hanno obbligato i vertici della scuola a spostare l'inizio dell'anno scolastico, previsto per ieri, a domani. In pratica,dopo la conclusione dei lavori di rifacimento del tetto, non sono stati ultimati i lavori di tinteggiatura; inoltre il sindaco Mauro Mangano ha firmato un'altra ordinanza con cui rende accessibile il primo piano del plesso del secondo circolo di via Vulcano, dopo che la precedente amministra zione comunale, per motivi di sicurezza, l'aveva reso inaccessibile.


Anche a Santa Maria di Licodia si registrano disagi, soprattutto per gli oltre 600 studenti dell'istituito alberghiero. A patire i maggiori disagi sono gli studenti del terzo, quarto e quinto anno. Un inizio anno scolastico alquanto anomalo che parte dall'assenza di aule scolastiche: a Santa Maria di Licodia le classi e i laboratori dell'alberghiero sono ospitate nei due moduli prefabbricati di via dei Mirti, nel plesso di via Principessa Mafalda e nell'edifico di via Garibaldi; in quest'ultima struttura quattro classi sono collocate al piano terra, mentre il primo piano, lo scorso anno ha ospitato altre 4 classi, per problemi inerenti alla solidità del soffitto, è stato dichiarato inagibile. Di conseguenza l'inagibilità del primo piano della struttura di via Garibaldi e l'incremento del numero dei nuovi studenti, quest'anno scolastico si registrano quasi cento iscritti in più rispetto al precedente anno scolastico, hanno portato la dirigenza a istituire i doppi turni. "I doppi turni vanno dalle 12.30 alle 16.30 - afferma Giacomo Viali, responsabile dell'alberghiero licodiese - nell’orario ridotto. Ma a orario pieno i ragazzi uscirebbero alle 20.30". Per ovviare a questa problematica la dirigente della scuola Anna Maria Mondati lo scorso maggio aveva inviato una missiva alla Presidenza della Provincia Regionale di Catania, per chiedere la disponibilità di nuove aule, magari in edifici di altri comuni limitrofi a Santa Maria di Licodia. Il presidente Giuseppe Castiglione aveva scritto al sindaco di Paternò Mauro Mangano per avere a disposizione, attraverso il mezzo del comodato d'uso gratuito, un edifico libero. Mangano ha dato la propria disponibilità mettendo a disposizione 10 classi da ricavare dal plesso Falconieri di via Gaudio. Tuttavia una "diatriba" tra Provincia Regionale di Catania e comune di Paternò avrebbe impedito la concreta possibilità del trasferimento delle 10 classi: "Per la Provincia di Catania, per come è stata elaborata la delibera dall'ammini strazione comunale paternese,sarebbe economicamente deleteria -ha affermato l'assessore provinciale Francesco Ciancitto che sin dall'inizio ha seguito tale vicenda-. E'ovvio che la struttura Falconieri necessita di una manutenzione tale da accogliere i ragazzi dell'alberghiero, ma qui invece si parla di un immobile che necessita di interventi radicali, tutto a carico della Provincia.Questo non è possibile. Se si dovesse rivedere la delibera allora, probabilmente dal primo gennaio 2013 le classi saranno trasferite a Paternò".  

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