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Inizia la scuola ma non per tutti

In base all'autonomia scolastica, infatti, i dirigenti dei vari istituti hanno predisposto l'ingresso a scuola in giorni differenti e non sempre per tutte le classi nello stesso giorno

CATANIA. Estate archiviata. Vanno in soffitta costumi, teli mare e abbronzanti. Le vacanze sono ufficialmente finite. È tempo di scuola. Il calendario di avvio del nuovo anno scolastico ha fissato per domani l'inizio delle lezioni. Ma è un ritorno sui banchi di scuola a scaglioni per gli studenti etnei. In base all'autonomia scolastica, infatti, i dirigenti dei vari istituti hanno predisposto l'ingresso a scuola in giorni differenti e non sempre per tutte le classi nello stesso giorno.  L'istituto comprensivo Pestalozzi del Villaggio Sant'Agata, per esempio, ha accolto i suoi studenti ieri.


Stessa cosa all'istituto Don Milani che per il primo giorno ha disposto l'orario scolastico dalle 8 alle 12; dal secondo giorno in poi e fino a domani si entra alle 8 e si esce alle 13. Soltanto a partire da lunedì tutte le classi osserveranno il regolare tempo scuola ad eccezione di alcune sezioni.  Hanno già avviato l'anno scolastico il 10 settembre gli alunni della scuola Diaz che comprende scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.  Mentre c'è chi ha preferito non spezzare il fine settimana e dare il via al nuovo anno direttamente lunedì come nel caso del liceo socio psico pedagogico Lombardo Radice.  A partire da lunedì l'orario sarà a pieno ritmo un po' per tutti.
Ma è un anno che prende il via con un programma fitto di proteste già calendarizzate. Si parte il 14 con lo stop del pubblico impiego proclamato da Fsi-Usae. Si prosegue il 21 settembre con le mobilitazioni della Flc-Cgil. Il giorno dopo in piazza ci saranno i coordinamenti dei precari. Il 28 tocca ai comparti università, ricerca e Afam, su iniziativa di Cgil e Uil: si ferma anche l'Ugl. Lo stesso giorno e poi il 12 ottobre sarà la volta degli studenti. Il 20 ottobre è previsto lo sciopero dei comparti della conoscenza indetto ancora dalla Flc-Cgil.



Contestazioni su contestazioni quindi e una lunga lista di argomentazioni da sfoderare alla controparte: tagli alle risorse e agli organici, concorsi pubblici e reclutamento, precariato, dimensionamento, riforma degli organi collegiali, diritto allo studio.  Il 12 ottobre manifesteranno, quindi, gli studenti pronti a rivendicare il diritto ad una istruzione pubblica di qualità e garantita a tutti. In una nota la Rete degli Studenti scrive: "Una scuola di qualità ce la chiede l'Europa, e noi la chiederemo a questo governo, a partire dal primo giorno di scuola, in un percorso di mobilitazione che culminerà nel 12 Ottobre, data in cui tutti gli studenti d'Italia scenderanno in piazza per lanciare le loro proposte e denunciare i loro disagi".

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