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Acireale, Carnevale a dieta Tagliati quattro carri

Il presidente Garozzo: «Così costringeremo la giuria a giudizi più severi». I carristi: «Crescerà la qualità»

ACIREALE. La crisi si abbatte anche sulle manifestazioni di svago, specie se finanziate con soldi pubblici. E così il bando varato dalla «Fondazione» del Carnevale acese per l'edizione 2013, riserva una sorpresa: il taglio del numero dei carri allegorici in concorso da 10 a 8.


Una scelta, sostengono però dalla Fondazione per , dettata però più da motivi estetici che da motivi economici: «Ci siamo resi conto che nella quantità spesso si sacrificava la qualità — afferma il primo cittadino Nino Garozzo, in questo caso nella veste anche di Presidente della Fondazione del Carnevale — Riducendo il numero delle opere in gara, obbligheremo la commissione di qualità a essere più severa nei giudizi». Il taglio di due carri, però, consentirà anche di lasciare in cassa qualche spicciolo in più per aumentare, magari, il premio per gli altri carri in concorso, andando incontro alle esigenze degli artigiani della cartapesta.



E i carristi, come l'hanno presa? Bene, a quanto pare: Con dieci carri, c'era sempre chi faceva davvero sacrifici e chi realizzava invece opere mediocri per guadagnarci su - spiega Luciano Scalia, carrista e consigliere comunale - In questo modo si garantirà anche una maggiore qualità per il nostro Carnevale».


Un servizio sul Giornale di Sicilia di oggi, edizione di Catania.

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