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Stancanelli: «Resto sindaco, non mi candido alle politiche»

Entro il 30 ottobre, l’obbligo di dimissioni per evitare l’ineleggibilità in Parlamento: «Sarebbe un tradimento se lasciassi il Comune»

CATANIA. «Non posso dimettermi per candidarmi alle elezioni nazionali. Sarebbe un tradimento». Raffaele Stancanelli resterà in Comune sino al termine del suo mandato. Lascerà trascorrere la data del 30 ottobre, termine ultimo per rinunciare alle cariche istituzionali e scongiurare l’ineleggibilità, precludendosi così il ritorno al Senato: «Proprio il 28 ottobre dello scorso anno, feci la mia scelta rinunciando a Palazzo Madama — spiega il primo cittadino — Sarebbe incomprensibile se oggi facessi altro, anche se molti amici mi sollecitano diversamente. Mancano, d’altronde, sette mesi alla scadenza di questo mandato comunale. E io voglio seguire da vicino l’esito conclusivo di atti importantissimi avviati dalla mia amministrazione e ormai in dirittura d’arrivo, dal Piano regolatore al Pua». Alla Provincia, intanto, si moltiplicano di un imminente «addio» di Giuseppe Castiglione da quella presidenza cui era stato inizialmente designato dal centrodestra proprio Stancanelli: «Cosa avrei fatto io, se fossi stato presidente della Provincia ? La storia non si fa con i se ...». La versione integrale dell'articolo sul Giornale di Sicilia in edicola.
 

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