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Estorsioni, cinque arresti a Caltagirone

L’inchiesta della Procura contro il racket nel Calatino. L’operazione condotta dalla polizia

CALTAGIRONE. Cinque persone sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Caltagirone contro il racket delle estorsioni nel Calatino. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla polizia di Stato. Particolari sull'operazione saranno resi noti durante un incontro con i giornalisti, che si terrà alle 10.30, nella sala conferenze della Procura di Caltagirone, dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano.

Gli arrestati, nell'ambito dell'operazione 'Agora«, in esecuzione di un ordine cautelare emesso dal Gip di Caltagirone, su richiesta del procuratore Francesco Paolo Giordano, sono: Aldo Pelonero, di 44 anni, Salvatore Di Liberto, di 46, Massimo Giacalone, di 44, Davide Amore, di 42, e Maurizio Ferrera, di 25. Per quest'ultimo sono stati disposti gli arresti domiciliari. Secondo le indagini della polizia di Stato, farebbero parte di un gruppo, capeggiato da Di Liberto e Pelonero, che gestiva una serie di estorsioni a Caltagirone, colpendo anche locali della 'movidà Calatina. Tra le vittime identificate dall'inchiesta ci sono: alcuni cantieri edili; un noto esercizio commerciale al quale a scopo intimidatorio è stato bruciato il portone d'ingresso del negozio; un ipermercato il cui titolare era stato minacciato di mettersi a posto per conto della 'famiglià di Caltagironè; e un noto locale della 'movidà Calatina che pagava una tangente mensile per evitare rappresaglie. Soltanto una vittima, che si è sempre rifiutato di versare il 'pizzò, ha denunciato le minacce alla polizia. 
Secondo la Procura di Caltagirone, gli indagati per «la loro peculiare 'caraturà criminale possono essere annoverati tra i soggetti 'storici nel panorama delinquenziale localè». Le indagini si innestano su una precedente inchiesta della Procura di Caltagirone, denominata 'Ringò, che sfociò nella richiesta di sei misure cautelari nei confronti di personaggi di spicco della malavita Calatina.

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