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Netturbini del Calatino, due giorni di sciopero

Stanno incrociando le braccia gli operatori ecologici dei quattordici comuni del comprensorio ad esclusione di Palagonia. Puntano l'indice sui mancati pagamenti delle mensilità

CALTAGIRONE. In sciopero per due giorni nel Calatino gli operatori ecologici indetti da Fiadel, Cgil e Cisl. Stanno infatti incrociando le braccia gli operatori ecologici dei quattordici comuni del comprensorio ad esclusione di Palagonia (dove la raccolta dei rifiuti è gestita direttamente dal Comune). I lavoratori hanno puntato l'indice sui mancati pagamenti delle mensilità da parte delle ditte coordinate da Kalat Ambiente, la quale non riceverebbe tempestivamente i bonifici dalle municipalità servite.

Quasi duecento i lavoratori coinvolti nella serrata avviata ieri, dei quali 105 sono al servizio della "Aimeri Ambiente", che copre i comuni di Caltagirone, Licodia Eubea, Mirabella Imbaccari, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria. Altri 80, invece, sono dipendenti della "Agesp" che opera a Castel di Iudica, Grammichele, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, Raddusa, Scordia e Vizzini.

Molti sindaci motivano i ritardi dei bonifici nelle drastiche riduzioni dei trasferimenti economici da parte di Stato e Regione. A Licodia Eubea, invece, si ritengono infondate le motivazioni dello sciopero. Il vicesindaco Paolo Antonio La Spada afferma infatti: "Il nostro Comune è in regola con i pagamenti. La "serrata" è ingiustificata. Il disagio creato da altri comuni - ha concluso l'amministratore - rischia di generare conseguenze alle quali è poi faticoso rimediare".

Mentre sul territorio i rifiuti iniziano ad accumularsi, ieri mattina a Militello alcuni sacchetti sono stati regolarmente prelevati. Intanto la raccomandazione dei sindaci è sola una: "Non lasciare rifiuti sino alla ripresa regolare del servizio".

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