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Forestali, protesta in via Etnea

I segretari provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil pron ti a incatenarsi al portone dell’azienda foreste. “Ci sono migliaia di lavoratori che ancora devono percepire le spettanze dal mese di giugno”

CATANIA. Protestano i segretari provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Pietro Di Paola, Alfio Mannino e Nino Marino con tutto il gruppo dirigente delle tre organizzazioni sindacali: si  incateneranno al portone dell’Azienda Foreste di via Etnea a Catania “perchè non è più sopportabile – spiegano – la condizione di grave incertezza e di precarietà economica dei lavoratori forestali. Andremo via solo quando avremo finalmente certezza dell’individuazione di soluzioni concrete alla vertenza”.
L’iniziativa di protesta è stata preannunciata ieri da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil con una nota a prefetto e questore, assessorati regionali Agricoltura-Foreste e Bilancio, direzioni dell’azienda e dell’Ispettorato Foreste. Pietro Di Paola, Alfio Mannino e Nino Marino scrivono: “In queste settimane continuiamo ad assistere a tutta una serie di annunci ed alla  produzione di atti amministrativi e di governo nei quali si fa intravedere la soluzione di tutti i problemi relativi alla vertenza dei  forestali. Purtroppo, al di là della propaganda ad oggi nella sola provincia di Catania ci sono migliaia di lavoratori che ancora devono percepire le spettanze dal mese di giugno, ciò sta determinando una grave tensione tra i lavoratori i quali, tra l’altro, sono ormai nella impossibilità, viste le difficoltà economiche, di poter  raggiungere i luoghi di lavoro”. “Se non affrontata urgentemente – concludono i segretari di Fai, Flai e Uila – questa situazione rischia di provocare atti inconsulti da parte dei lavoratori esasperati. Da quanto ci risulta tale problema non è dovuto alla mancanza di fondi ma da una molteplice serie di problemi burocratici che sono stati affrontati in maniera inadeguata. A ciò si aggiunge che ad oggi non si ha certezza che lavoratori possano svolgere le giornate previste dalla legge. Ciò contrasta con gli impegni a vario titolo assunti sia dall’amministrazione regionale  che dal governo precedente il quale aveva predisposto una delibera che oltre a garantire le giornate di legge si impegnava a predisporre di opportuni atti per il rispetto dell’accordo del 2009”.

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