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Patto alla Provincia, i revisori dei conti: «Nessun default»

CATANIA. Pericolo scampato. Niente sforamento del patto di stabilità alla Provincia: parola dei revisori dei conti che ieri hanno dato parere favorevole al bilancio preventivo. Non scatterà, quindi, il blocco della spesa corrente e delle stabilizzazioni dei precari. E neppure il taglio delle indennità dei consiglieri e del commissario Antonella Liotta, che comunque ha annunciato di volersi decurtare del 30 per cento lo stipendio. Chissà che non vogliano imitarla pure i Quarantacinque di Palazzo Minoriti, in questi ultimi due mesi già "a gettone ridotto" essendo scattate alcune misure di austerità nel timore di violazione dell'ormai famigerato "patto".
Il collegio contabile - composto da Venerando Amato, Giuseppe Cardillo e Giuseppe Rocca - ha dato via libera al Preventivo, dopo che erano state recepite dalla Ragioneria generale dell'ente alcune misure di contenimento della spesa suggerite proprio dai revisori. Al Consiglio provinciale spetta, adesso, l'esame finale della delibera insieme con piano di riequilibrio e di stabilità. Tutto da approvare in un paio di settimane che lo stesso presidente dell'Aula, Giovanni Leonardi, aveva definito "decisive per la sorte dell'ente". La questione è stata affrontata ancora in serata dalla conferenza dei capigruppo.
L'Assemblea, intanto, s'è riunita nella tarda mattinata di ieri in seduta straordinaria e ha approvato il regolamento di istituzione e funzionamento del "Fondo di solidarietà per le donne vittime di violenze e maltrattamenti" che assicura assistenza legale a spese della Provincia. La copertura per ogni pratica è di mille 500 euro. L'incarico potrà essere affidato a ciascun appartenente all'Ordine degli Avvocati. Inizialmente, invece, era stato previsto l'obbligo di iscrizione da almeno sei anni, superato grazie a un emendamento presentato dal capogruppo Pdl Gianluca Cannavò che sottolinea "come il Consiglio abbia voluto coinvolgere anche i giovani avvocati in questa attività a tutela delle donne". Antonio Tomarchio e Giuseppe Branciforte, esponenti del gruppo Comunisti-Idv, che hanno ricordato l'omicidio di Stefania Noce a Licodia e ribadito il ruolo della Provincia nelle scuole per affermare una cultura del rispetto delle donne. Due gli emendamenti presentati da Branciforte e Tomarchio: quello per uno stanziamento in bilancio a favore dei centri antiviolenza, l'altro per l'organizzazione di uno specifico corso di formazione degli avvocati.

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