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Primare Pd, sette candidati e la Samperi fa dietrofront

Il deputato uscente ci ripensa e vuole tornare alla Camera, anche grazie alla «quota rosa»

CATANIA. Dietrofront. Marilena Samperi vuole tornare in Parlamento e ha deciso di essere fra i 7 candidati etnei alle primarie del Pd. Eppure, nei giorni scorsi aveva dichiarato: "Non sarò in lista, ma lo avevo annunciato già tre anni fa. Bisogna fare spazio ai giovani. E poi, fatta un'esperienza da sindaco, tutto il resto delude". La deputata di Caltagirone, invece, ci sarà. A imporle il ripensamento anche il meccanismo della consultazione di partito, che prevede una "quota rosa" e favorisce tandem elettorali "uomo-donna". Come quella che faranno Marilena Samperi e Giovanni Burtone. Nella Città della Ceramica, quindi, niente spazio per Franco Pignataro - primo dei non eletti alle Regionali - mentre l'ex primo cittadino caltagironese dovrà vedersela con la sindacalista Luisa Albanella, la «rottamatrice» Amanda Catania e Tania Spitaleri, consigliere comunale a Giarre. Nella lista "fiocco azzurro", Giovanni Burtone sfiderà Giovanni Barbagallo e Giuseppe Berretta. Non il “burtoniano” Saro D’Agata, che aveva già rinunciato alle Regionali. E neppure Enzo Bianco, leader dei Liberal Pd, che non parteciperà alle primarie ma potrebbe essere designato per il Senato dallo stesso segretario nazionale, Pierluigi Bersani: "Evidentemente, c'è qualcuno più uguale degli altri", commenta polemicamente Berretta che ieri ha, intanto, presentato il suo rapporto di fine legislatura nel comitato di via Crispi. "E' stato stabilito - spiega il deputato - che tutti gli uscenti avremmo dovuto candidarci. Bianco, però, non ci sarà. Spera di essere inserito direttamente dal segretario nazionale, che s'è riservato una quota anche per chi pensa di poter avere difficoltà in questa consultazione". Sempre le primarie, a dividere i due. Non solo per il Parlamento, ma anche per la candidatura alla "poltronissima" del Comune. I rappresentanti dei "Comitati per Bianco sindaco", venerdì, hanno ampiamente confermato al senatore la richiesta di partecipazione diretta, senza "filtri" preventivi, alla competizione cittadina di primavera. Di tutt'altro avviso Giuseppe Berretta: "La regola per il Pd è quella, ovunque. Crocetta è stato un'eccezione, nessun’altro si era presentato. A Catania così non è. E sia chiaro che le primarie servono a legittimare non una persona ma un processo politico di partecipazione e condivisione, necessario per conquistare spazi che finora qui ci sono rimasti preclusi.

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