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Dieci Sert contro il gioco d’azzardo

Secondo il Gruppo Abele, a chiedere l’aiuto della struttura pubblica sono solo il 38% degli scommettitori incalliti, nel 49% intervengono familiari o amici

CATANIA. Dal primo gennaio bar e qualsiasi tipo di sala da gioco dove si comprano i Gratta e vinci, si scommette su eventi sportivi, si gioca al lotto e superenalotto o sono presenti slot machine, dovranno esporre la lista dei centri di assistenza Asp nei quali è possibile curare le patologie del gioco d’azzardo. In questo modo anche Catania si adegua al decreto Balduzzi che prevede la prevenzione delle varie forme di devianza legate al tavolo verde e alle attività del gioco. Sono 10 i Sert presenti sul territorio, dove all’interno lavorano sociologi, psicologi, assistenti sociali, psicoterapeutici e psichiatri. A Catania centro si trovano: in via Valverde 4; in via Sardo 20; in viale Vittorio Veneto 31. Ad Acireale in via Fabio 1, ad Adrano in via Po 2; a Bronte in via Marziano 40; a Gravina in viale Borsellino 2; a Caltagirone in via Madonna della Via 65/A; a Paternò all’interno del presidio ospedaliero “SS Salvatore”; a Giarre in piazza Giovanni Verga 9. L’Unità operativa dipendenze patologiche dell’Asp, diretta da Carmelo Mazza, ha già predisposto il documento informativo, che potrà essere scaricato dai gestori dal sito dell’azienda: “La mancata ottemperanza a tale disposizione – spiega Mazza - comporta sanzioni amministrative pecuniarie, fino a 50 mila euro, irrogate nei confronti del titolare della sala o del punto di raccolta dei giochi. Il documento contiene le buone regole per evitare che il gioco diventi una malattia, un vademecum sui meccanismi delle macchinette – nate con l’obiettivo prevalente di fare soldi piuttosto che darne - e tutti gli indirizzi dei Servizi dell’Area dipartimentale delle dipendenze della Salute Mentale dell’Asp di Catania”. Secondo una report sull’argomento pubblicato dal Gruppo Abele nel gennaio di quest’anno è principalmente il giocatore d’azzardo a chieder aiuto al Sert, nel 38% dei casi. I familiari e gli amici lo fanno per lui nel 49% dei casi e nel 13% sono altri: forze dell’ordine, tribunali, avvocati, il Servizio di salute mentale, il medico curante. Tra le associazioni che si occupano di lotta al gioco d’azzardo c’è Libera, con il dossier “Azzardopoli. Il paese del gioco d'azzardo. Quando il gioco si fa duro... le mafie iniziano a giocare. Numeri, storie e giro d’affari criminali della terza impresa italiana”.

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