PATERNO’. Da martedì scorso non si anno notizie di un ventiduenne di Paternò misteriosamente scomparso. Si chiama Vincenzo Calcagno Giarrusso, 23 anni, il prossimo 3 marzo. L'ultimo a vedere il ragazzo è stata la zia materna, poco dopo le 16 del primo dell'anno. «Vado a prendere un caffè al bar di Scala Vecchia» avrebbe detto alla cognata della madre e non è più rincasato. Da qualche tempo il giovane si era trasferito in via De Amicis nella casa della zia per dissapori con la madre, la quale adesso lancia un appello: «Aiutatelo, è un ragazzo sofferente. Necessita di cure». La denuncia di scomparsa è stata presentata dai familiari nella serata del 2 gennaio. Vane, fino adesso, si sono rilevate le ricerche, messe in atto dai carabinieri della Compagnia di Paternò, sulla base delle informazioni acquisite dai familiari dello scomparso, che non sono del tutto convinti dell’allontanamento volontario del giovane, una tesi che pare sia condivisa anche dagli investigatori dell’Arma. Le ricerche sono state estese fuori dai confini della provincia etnea. Vincenzo Calcagno Giarrusso ha portato con sé il telefono cellulare, ma dal giorno della scomparsa è spento. Il ventitreenne non possiede la patente di guida. Cosa sia successo nel tragitto fra la casa della zia e il bar di Scala Vecchia rimane un mistero. I carabinieri stanno cercando di sondare il terreno degli amici dello scomparso se avesse dei nemici o se si possa essere allontanato con qualcuno con il quale aveva un appuntamento. I familiari di Vincenzo Calcagno Giarrusso, il terzo di sette figli, sono preoccupati perché, a breve, il giovane necessita di importanti cure a scadenza. Al momento della scomparsa Vincenzo indossava un paio di jeans blu ed un giubbino di colore scuro un binario di strisce biancorosse su un fianco. Calzava un paio di scarpe Hogan. Ha un piercing all'altezza del sopracciglio sinistro assieme a due orecchini e un tatuaggio vistoso in un braccio.
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