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Giunta di Paternò, sfiduciato Palumbo

Cinque consiglieri comunali hanno chiesto al sindaco la sospensione dall’incarico al vicesindaco con delega ai Rifiuti

PATERNO’. Cinque consiglieri comunali di Paternò hanno chiesto al sindaco la sospensione dall’incarico dell’assessore Carmelo Palumbo, il quale oltre a ricoprire l’incarico di vice sindaco, fra le altre cose si occupa anche di rifiuti. Si tratta del fratello del responsabile tecnico della discarica gestita da Sicilia Ambiente a Dittaino, nell’Ennese, che è stato arrestato giovedì scorso, nell’ambito dell’operazione: Nuova Ionia, messa in atto dalla Dia etnea. Roberto Palumbo fra le altre cose è stato consigliere comunale ed ha anche ricoperto in passato il ruolo di assessore comunale a Paternò.
Alfio Virgolini, Filippo Condorelli, Francesco Rinina, Ezio Mannino e Guerrina Buttò, hanno sottoscritto un documento nel quale si invita "il vice sindaco ad autosopendersi dalla carica amministrativa che ricopre".
"I fatti contestati si sono svolti in contesti assolutamente distinti da Paternò - dice il sindaco Mauro Mangano - e non hanno niente a che vedere con l'attività del nostro comune, nella quale peraltro l'ingegnere Roberto Palumbo non ha alcun ruolo attivo. In ogni caso, per l'assoluto rispetto che portiamo all'attività delle istituzioni, nell'ambito del lavoro della Giunta, improntato da sempre sulla collegialità e la condivisione delle scelte e del lavoro, l'assessore Carmelo Palumbo rimane al suo posto ma non si occuperà di rifiuti".

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