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Falsi collaboratori dell’Ato ambiente tentano truffa ai danni di tre anziani

L’autorità d’ambito mette in guardia: «Non sono nostri addetti, non aprite a nessuno». Casi segnalati al numero verde

CATANIA. E’ allarme a Giarre per alcuni tentativi di sospetta truffa che si potrebbero prospettare ai danni di persone anziane. A dare l’allarme è stata l’Ato Joniambiente CT1 ieri mattina. Come conferma il funzionario Alfio Russo, che ha raccolto la segnalazione degli addetti al numero verde della società d’ambito che ha sede in Giarre, in corso Lombardia, sembra che ben tre persone anziane siano state contattate telefonicamente da ignoti che spacciandosi per personale dell’Ato chiedono se e come i malcapitati facciano la raccolta differenziata dei rifiuti. Gli anziani, presi alla sprovvista, vengono invitati a fissare un appuntamento per un incontro di esplicazione delle modalità di differenziazione dei rifiuti e addirittura per la compilazione di un questionario sul corretto modo di effettuare la differenziata. Spiega Russo: “Non sappiamo quante persone siano state effettivamente contattate e se qualcuna di esse si sia già incontrata con questi lestofanti. Escludiamo categoricamente di aver dato mandato ad alcuno per effettuare simile servizio. Invitiamo pertanto chiunque ricevesse una simile proposta di segnalarcelo al numero verde o di rivolgersi direttamente ai carabinieri”. In tre ieri si sono rivolti al numero verde dell’Ato per chiedere chiarimenti su questa “novità” ed è proprio da queste richieste che è scattato l’allarme. Ieri, Russo e il presidente del Comitato di gestione dell’Ato Francesco Rubbino, hanno fatto sapere che sarebbero andati a sporgere denuncia contro ignoti alla luce delle segnalazioni e per evitare che l’Ato possa essere in qualche modo coinvolta in questa faccenda giudicata “grave”. In queste ultime settimane a Giarre sono stati segnalati casi di riconducibili a possibili tentativi di truffa. Il caso riferito, sempre da persone anziane riguarda due donne che avvicinano la persona anziana e con la scusa di essere dottoresse mandate dall’Asl per raccogliere notizie relative all’uso di farmaci maggiormente usati dalla stessa persona anziana si introducono a casa.

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