CATANIA. «Il percorso di legalità intrapreso sin dal mio insediamento quest'anno dovrà coniugarsi con il decreto Monti che vieta ai Comuni il finanziamento delle feste patronali». Lo ha affermato il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, presentando le iniziative in onore di Sant'Agata, Patrona della città. «Ciò significa che la riduzione della spesa, su cui ogni anno abbiamo inciso - ha aggiunto - per le prossime festività toccherà la soglia del 50% e imporrà grande sobrietà, anche se tutte le caratteristiche principali in ordine alla tradizione della festa saranno mantenute, smentendo così coi fatti coloro che sono sempre pronti a diffondere informazioni purtroppo anche sulla festa». Il Comune ha stanziato 300.000 euro, provenienti da incassi delle tassa di soggiorno, senza gravare sul bilancio comunale. «Negli alberghi del centro cittadino - ha spiegato il sindaco - c'è quasi il tutto esaurito. E per questo voglio ricordare l'intesa con la Costa Crociere per la distribuzione ai crocieristi di opuscoli tematici sulla Festa». La cifra disposta dal Comune va a coprire le spese minime complessive, tra organizzazione e luminarie, coperte anche con l'intervento di sponsor privati. «I fuochi d'artificio - ha sottolineato Stancanelli - ci saranno in tutti i siti storici in cui si sono sempre svolti, anche se in forma ridotta, perchè ci teniamo a conservare quella che è una forte tradizione non soltanto catanese ma meridionale. L'unica eccezione, dovuta a ragioni di sicurezza e a una precisa richiesta della Questura, riguarda piazza Cavour dove punteremo anche a rafforzare i controlli antiabusivismo». Il sindaco ha ricordato anche i grandi sforzi per la sicurezza, che si avvarrà del contributo di circa 800 volontari, e la lotta all'abusivismo commerciale. «In un momento di crisi generale - ha puntualizzato Stancanelli - si cercherà di agevolare quanti vorranno svolgere la propria attività nel rispetto delle regole, perchè quello che intendiamo perseguire è un percorso di legalità e serenità, ma la regole vanno rispettate».
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