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Rubata l’auto all’imprenditore anti-racket

Ignoti hanno rubato la Fiat Panda di Rosario Puglia, l’imprenditore di Linguaglossa che denunciò il racket e che da 22 giorni attua lo sciopero della fame per protestare contro «l'assenza dello Stato»

CATANIA. Ieri sera ignoti hanno rubato nel centro di Catania la Fiat «Panda» di Rosario Puglia, l'imprenditore di Linguaglossa che denunciò il racket e che da 22 giorni attua lo sciopero della fame per protestare contro «l'assenza dello Stato». Lo ha reso noto il presidente nazionale dell'associazione «I cittadini contro le mafie e la corruzione». L'auto dell'uomo era parcheggiata nei pressi dello studio del legale di Puglia. «Da mesi - afferma Turri - Puglia conduce una battaglia contro le mafie e contro la burocrazia mafiosa che le sostiene insieme ad altri due imprenditori, Letterio Giuffrida e Franco Ragusa, anch'essi vittime del contesto mafioso che avvolge l'intera provincia etnea». «Questo silenzio assordante di chi dovrebbe intervenire per far sì che non si fosse verificato questo ennesimo atto inquietante - continua - dimostra come si lascia soli chi cerca di opporsi alle mafie in Sicilia ed in tutto il Paese mentre i politici e i cultori dell'antimafia parlata e televisiva continuano a stare alla finestra pronti ad intervenire il giorno dopo che le vittime siano state sacrificate». «Le vicende dei tre imprenditori catanesi - prosegue Turri - hanno avuto ampio risalto sulla stampa nazionale, ma nonostante ciò, in Sicilia e al Ministero dell'Interno si continua a temporeggiare, quindi la nostra associazione organizzerà insieme all'associazione Antonino Caponnetto ed all'Associazione Nazionale del Testimoni di Giustizia nei prossimi giorni un sit-in di protesta sotto i palazzi romani per tentare di svegliare una politica che dei temi della lotta alle mafie ed alla corruzione ne fa solo “chiacchiericcio volgare” e motivo di scontri solo per fini di potere».

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