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Pizzo a ottica "Angiolucci": tre arresti e tre fermi

Estorsione aggravata e continuata alla ditta che avrebbe versato mensilmente duemila euro al gruppo capeggiato da Giuseppe Garozzo

CATANIA. Tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata e continuata alla ditta di ottica "Angiolucci" di Catania sono state notificate da agenti della squadra mobile etnea, che hanno inoltre fermato tre persone. In carcere i provvedimenti restrittivi sono stati notificati a Giuseppe Garozzo, di 64 anni, Francesco Carmeci, di 43, e Giovanni Gurreri, di 56. I fermati sono Salvatore Zuccaro, di 32 anni, Agata Rosaria Rapisarda, di 28, e Manuel Rapisarda,
di 31. Zuccaro e Rapisarda sono stati rinchiusi in carcere. La donna è stata ammessa agli arresti domiciliari.

Gli investigatori hanno scoperto l'estorsione dalle intercettazioni in carcere e dai colloqui dei tre con i familiari. La ditta avrebbe versato mensilmente 2.000 euro al gruppo capeggiato da Giuseppe Garozzo. Le misure di custodia cautelare notificate ai tre detenuti traggono origine dal
prosieguo delle indagini che l'8 maggio dello scorso anno portarono al fermo di 20 presunti affiliati al clan dei Cursoti. I tre fermati, per estorsione continuata, avrebbero agito avvalendosi dell'appartenenza all'organizzazione mafiosa dei Cursoti.

Secondo gli investigatori nel 2005 Gaetano Rapisarda, noto esponente dell'organizzazione dei Cursoti morto in carcere nel luglio del 2008, avrebbe imposto alla ditta il pagamento della somma mensile e l'assunzione del genero, Salvatore Zuccaro, sposato con la figlia Agata Rosaria. Dopo la morte dell'uomo i titolari avrebbero continuato a pagare il pizzo a Zuccaro e sarebbero stati costretti, per imposizione di quest'ultimo, ad assumere anche il figlio Manuel.

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