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«Risvegliate» le Salinelle di Paternò. L’Ingv: «L’attività collegata all’Etna»

Avviate le verifiche sui gas emessi in contrada Cappuccini dove si è formato un nuovo vulcanetto

PATERNO'. Da oltre 72 ore le salinelle di contrada Cappuccini a Paternò si sono «risvegliate». Un evento, in un certo senso, collegato alle attività parossistiche che stanno caratterizzando la vita dell’Etna, l’ultima delle quali si è manifestata mercoledì mattina. In queste ore acqua fangosa esce dai piccoli vulcanetti presenti nel territorio. Le salinelle sono sempre state una valvola di sfogo di ciò che avviene nelle viscere della terra intorno al vulcano. Salinelle attive in quanto non sono altro il risultato di un particolare “fermento” vulcanico, il quale dovrebbe manifestarsi tra qualche settimana o addirittura mesi. Un sopralluogo da parte dei vulcanologici dell’Ingv di Catania è servito per monitorare la copiosa e abbondante ripresa dell’attività delle Salinelle. Presenti alle verifiche Salvo Giammanco e Santo Rapisarda dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia, il geologo Orazio Caruso e il consigliere comunale Giovanni Parisi. Gli scienziati in particolare hanno osservato l’evoluzione di una salinella, un vulcanetto attivo formatosi nelle ultime ore, nei pressi di contrada Cappuccini Vecchi. «Stiamo osservando la recente formazione del vulcanetto ed abbiamo appurato che i gas che emana, rispetto alla altre salinelle dove sono presenti 70% anidride carbonica e 30% metano, è solo anidride carbonica. Ciò significa che è in corso una profonda attività magmatica all’interno delle viscere della terra».  

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