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Catania, la madre gli nega le sigarette e lui la strozza: udienza di convalida del fermo

La vittima è Maria Lucia Garra di 58 anni. Il corpo era nella Pineta di Nicolosi, paese alle pendici del vulcano. Il giovane non sopportava che la madre si rifiutasse di dargli soldi e così l'ha uccisa. Ha tentato poi di seppellire la salma senza riuscirci. La denuncia dello zio

CATANIA. E’ stata fissata per domattina alle 9 nel carcere catanese di piazza Lanza l’udienza di convalida del fermo di Giorgio Coco, 25 anni, reo confesso dell’omicidio della madre, Maria Lucia Garra. La donna, 58 anni, insegnante in un ente di formazione professionale, era stata strangolata sabato sera tra le mura di casa, in via Cremona a San Giovanni La Punta.  Già in passato in cura per disturbi mentali e sottoposto anche a trattamento sanitario obbligatorio, il “Tso”, il ragazzo ha rivelato di avere ucciso la madre perché lei non voleva dargli i soldi per le sigarette. L’ha ammazzata a mani nude. I vicini hanno sentito urlare, ma hanno pensato a una lite. Una delle tante. Nulla più. Il venticinquenne ha trascorso l’intera giornata di domenica nell’appartamento, seduto accanto a quel corpo.  Poi, l’ha avvolto in un tappeto, l’ha caricato in macchina e ha superato Nicolosi, diretto verso l’Etna.  Voleva sotterrare il cadavere, tra sciare e pini ma non ce l’ha fatta. Ha telefonato, allora, allo zio – il fratello del padre – per chiedergli una mano di aiuto. L’uomo ha capito subito che Giorgio, stavolta, non scherzava e ha chiamato i carabinieri. Solo ieri pomeriggio il rinvenimento. Avvocato difensore di Giorgio Coco è il penalista catanese Giovanni Costanzo Piccinino che ha preferito non fornire dettagli sul colloquio avuto con il cliente, ma ha già anticipato che punterà sulla dichiarazione di incapacità di intendere e di volere.

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