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Piccoli pazienti lungodegenti negli ospedali: potenziato il servizio di assistenza scolastica

Incremento dei ricoverati: 234. Il servizio riguarda «Policlinico-Vittorio Emanuele»

CATANIA. Bambini che per ragioni di salute non possono frequentare regolarmente la scuola dell'obbligo, col nuovo anno scolastico potranno contare sul potenziamento dell’intervento educativo presso le strutture ospedaliere cittadine. Lo ha comunicato al sindaco Raffaele Stancanelli il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zanoli a seguito di una specifica richiesta avanzata dal primo cittadino su segnalazione di insegnanti e soprattutto degli operatori sanitari che sollecitano questo tipo di assistenza che favorisce la multidisciplinarietà degli interventi di cura sui piccoli pazienti, a vantaggio dello stato di salute del bambino.
In dettaglio alla conferma dell’organico della Scuola Secondaria di primo grado funzionante al «Vittorio Emanuele», da settembre verranno incrementate le ore di materie letterarie, matematiche, Inglese. Analogamente verranno aumentate le ore di servizio didattico di Lettere e Matematica, presso il Policlinico Universitario di Catania.
Secondo i dati diffusi dagli operatori presso il Policlinico Universitario. negli ultimi anni, si è registrato un trend di crescita nel coinvolgimento dei minori ricoverati nell’attività scolastica di scuola media in ospedale. In particolare dal 2006/2007 al 2011/2012, i reparti sono passati da 5 a 7, i ricoverati studenti in day hospital da 0 a 46, quelli in ricovero breve fino a 7 giorni da 105 a 123, quelli fino a 15 giorni da 12 a 46, mentre gli studenti ricoverati per oltre 15 giorni in lunga degenza da 7 sono arrivati a 19.
Complessivamente il target di studenti assistiti nei 6 anni considerati è passato da 124 a 234 e anche i dati parziali dell’anno in corso confermano la necessità di uno sviluppo nell’attività di crescita e assistenza anche di tipo scolastico.
«Ringrazio pubblicamente il provveditore Raffaele Zanoli per avere immediatamente dato la propria disponibilità alla nostra richiesta di incremento di un servizio così importante e delicato. Credo che si tratti di una scelta non solo culturale ma di civiltà», dice Raffaele Stancanelli.  
 

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