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Madonna del Rosario, festa ad Acireale a 270 anni dalla peste

Acireale si è riappropriata di una sua storica tradizione, legata alla devozione alla Madonna del Rosario a cui, durante la peste del 1753, venne affidata la Città intera. Una devozione radicata, come testimoniato dai tanti, ricchi e antichi gioielli che ornano la statua della Vergine col Bambino. Eppure, il fercolo con la statua della Madonna da vent'anni non usciva dalla chiesa di San Domenico per essere portata in processione lungo le strade della città. Una tradizione, appunto, che don Venerando, parroco di San Domenico, ha voluto recuperare in coincidenza con il 270esimo anniversario dell'affidamento della città alla Madonna del Rosario.
Così, la statua della Madonna, ingioiellatissima, ha sceso nuovamente la lunga scalinata della chiesa che si affaccia sull'omonima piazza, e da lì è stata portata in processione. Prima tappa obbligata, l'altarino di piazza Marconi, edificato proprio in occasione dell'atto di affidamento alla Madonna del Rosario della città, che è stato rinnovato dal vescovo Antonino Raspanti: "L'affidamento alla Vergine e la preghiera - ha spiegato nella sua omelia - Non sono uno scarico di responsabilità, anzi. Dopo bisogna che ci impegniamo a portare a termine ciò per cui abbiamo elevato le nostre preghiere. Il nostro impegno in questo senso sia una promessa vincolante, quasi una sorta di giuramento, davanti a Maria".
Il sindaco ha poi aggiunto al tesoro della Madonna, a nome di tutta la cittadinanza, una targa che ricorda i 270 anni dell'affidamento della città alla Vergine e ne rinnova la devozione (servizio a cura di Raffaele Musumeci).

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