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Paternò, diede fuoco al cugino: fu "omicidio premeditato pluriaggravato"

Chiusa la fase preliminare dell'inchiesta. L'episodio risale al 23 aprile scorso quando Antonino Marino, 36 anni cosparse di benzina Antonino Marco Castro, di 25 anni, appicando poi il fuoco

PATERNO'. La Procura di Catania ha chiuso la fase preliminare dell'inchiesta per omicidio premeditato pluriaggravato nei confronti di Antonino Marino, il 36enne accusato di avere cosparso di benzina un suo cugino, Antonino Marco Castro, di 25 anni, e di avere poi appiccato il fuoco. L'uomo era stato arrestato da carabinieri.

L'episodio è avvenuto il 23 aprile scorso a Paternò, nello stabile dove i due abitano in altrettanti appartamenti. La vittima dell'aggressione è morta tre giorni dopo nell'ospedale Civico di Palermo per le gravi ustioni riportate. Il provvedimento di conclusione indagini, emesso dal procuratore capo Giovanni Salvi e dal sostituto Marisa Scavo, è stato notificato all'indagato lo scorso 1 maggio dalla polizia penitenziaria nell'ospedale Cannizzaro di Catania dove è ancora ricoverato e piantonato perché in stato di arresto, per delle ustioni riportate mentre appiccava il fuoco al cugino.

Il movente sarebbe da collegare a dissidi 'condominiali' tra i due: Castro, che abitava nell'appartamento sopra a quello del cugino, era accusato da Marino di essere troppo rumoroso. Dopo l'ennesima lite, il 36enne avrebbe comprato 10 litri di benzina, che avrebbe portato a casa con un tanica. Quando il cugino è rientrato gli ha lanciato contro il liquido infiammabile e ha appiccato il fuoco. Castro è diventato una 'torcia umana', mentre Marino è rimasto ferito da un ritorno di fiamma.

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