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Gestione dei rifiuti, «Joniambiente» vuole rescindere contratto con Aimeri

Emergenza in molti comuni. Cittadini esasperati chiedono interventi mentre le parti continuano il loro «braccio di ferro»

GIARRE. L'Ato Ct 1 «Joniambiente», società d'ambito in liquidazione che ingloba quattordici comuni dell'area ionica-etnea, a firma del dirigente tecnico Gianni Nido, ha inviato alla ditta Aimeri Ambiente (che ha in appalto i lavori di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e per conoscenza al Prefetto, al dirigente generale del Dipartimento regionale dell'assessorato regionale dell'Energia e dei Servizi di pubblica utilità, la comunicazione «di avvio del procedimento per la risoluzione del contratto d'appalto». È l'ennesima ingiunzione (le altre sono state infruttuose) che la ditta milanese riceve e che finisce sempre nel nulla. I comuni vivono una drammatica situazione di emergenza rifiuti a causa delle continue diatribe tra Ato Comuni e Aimeri, con eclatanti proteste da parte degli operai, che ormai da quasi due settimane sono in sciopero e ottengono solamente vaghe promesse. Tuttavia bisogna fare una riflessione. Tra i comuni indicati come maggiori debitori c'è quello di Giarre, ma, dati alla mano, bisogna chiarirne la dietrologia. È vero che il Comune di Giarre è in arretrato sui pagamenti, ma per quanto è stato possibile apprendere, la situazione, a fronte di una pretesa ad oggi di 4.200.000,00 euro circa da parte dell'Ato, con certezza 800.000,00 euro sono state versate direttamente ad Aimeri e discarica; 1.050.000,00 euro sono di contestazioni pregresse per servizi non resi; 90.000,00 euro sono state versate in questi giorni, quindi in sintesi Giarre ad oggi avrebbe un debito di 1.960.000,00 euro circa. L'Ato Joniambiente, come risulta da dichiarazioni ufficiali, ha con l'Aimeri un debito di 20.000.000,00 euro. Per cui, se Giarre deve circa 2.000.000,00 euro, gli altri 18.000.000,00 euro dove sono? In simili casi, in qualsiasi altra Spa se si fosse verificata una situazione debitoria di tale dimensione sarebbero stati indagati tutti, dagli amministratori ai revisori. Come mai non ne parla nessuno? Eppure i dati sono su tutti i quotidiani. I lavoratori hanno pienamente ragione a protestare, ma i cittadini giarresi, che hanno pagato e pagano più degli altri la Tarsu, stanno pagando un surplus. Il sindaco di Giarre, che in questi giorni è stato impegnato fuori Giarre, starebbe valutando l'opportunità di chiedere ufficialmente gli estratti conto dalla banca dell'Ato per capire se nei momenti di crisi vi era una effettiva mancanza di liquidità. Potrebbe essere un suo ultimo onorevole atto prima della definitiva uscita di scena. Infine, sarebbe interessante sapere, se ci fosse qualcuno disposto a parlare, quanti fra liquidatori, amministratori, consulenti, revisori, tecnici dell'Ato sono in arretrato con lo stipendio. Se stavolta la Joniambiente dovesse riuscire davvero a risolvere il contratto con l'Aimeri, dovrà immediatamente cercare immediatamente un'altra ditta per riattivare il servizio, ma occorreranno comunque mesi per ripulire bene la città. Il Comune dal canto suo, potrebbe anche concordare la gestione diretta, invocata dai cittadini. Gli operai potrebbero esseri integrati dalla nuova ditta. MP

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