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Catania, i vigili urbani vanno a caccia di evasori fiscali

CATANIA. Vigili urbani a caccia di evasori fiscali. Anche Palazzo degli Elefanti aderisce al protocollo d'intesa firmato da Regione, Anci e Agenzia delle Entrate che garantisce al Comune il 33 per cento delle maggiori entrate di tasse statali, riscosse a titolo definitivo. Nasce così il «vigile di finanza» che svolgerà attività investigativa contro i soliti furbi. Non pochi. Appena due anni fa, il Centro Studi Sintesi aveva segnalato come un contribuente su tre a Catania sia un evasore fiscale: «Non sono soltanto coloro che dichiarano meno o non pagano le tasse - si legge nello studio - ma anche un ampio bacino di lavoratori invisibili. Sono coloro che, pur non presentando alcuna dichiarazione, prestano attività retribuite in nero, spesso part-time. Per questo, il risultato complessivo è quasi il doppio rispetto ai lavoratori non regolari calcolati dall'Istat». Non solo lotta agli evasori, comunque. L'amministrazione cittadina, infatti, ha reso noto ieri di avere concesso gratuitamente alla Caritas e all'associazione onlus "Il Sentiero" un vasto terreno incolto che si trova a Librino. Servirà a realizzare il progetto sociale "Orto Sociale Urbano" che sarà curato da soggetti potenzialmente a rischio di esclusione sociale, così come avviene a Firenze, Padova, Rimini, Pesaro e Genova. I prodotti coltivati e raccolti in queste aree «saranno venduti - si legge in una nota del Comune - utilizzando le filiere del commercio equo solidale, del biologico e dei cosiddetti mercati del contadino».

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