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Il vecchio Consiglio si riunisce: 5 milioni per il piano di rientro

CATANIA. "In Consiglio, giovedì, ci sarò. Spero che lo stesso facciano tutti i colleghi, rieletti o no, perché la città non può perdere i 5 milioni di fondi statali previsti con il piano di rientro. Esserci è un atto di responsabilità, un fatto di coscienza". Nuccio Condorelli sarà capogruppo Pdl ancora per un giorno, il 27 appunto, quando la vecchia assemblea tornerà a riunirsi per approvare due atti "a scadenza immediata". Le delibere portano la firma del nuovo sindaco, Enzo Bianco: "Ma non è vero che Raffaele Stancanelli se ne fosse lavato le mani (come aveva detto Bianco in settimana, ndr)", esclama Condorelli. Lui, intanto, si prepara a una stagione da "osservatore", lontano da Palazzo degli Elefanti dove prevede per l'ex assessore Sebastiano Arcidiacono l'elezione a presidente dell'Aula: "Molto dipenderà - spiega l'esponente pidielle - dalle scelte di Bianco. Se Salvo Di Salvo non sarà vicesindaco, credo proprio che Arcidiacono guiderà il Consiglio. Se lo meriterebbe, perché è una persona perbene e ha equilibrio. Certamente, saprà rispondere alle aspettative di opposizione e maggioranza". All'opposizione, intanto, c'è finito il centrodestra: "Non si può, però, spiegare la sconfitta - afferma Nuccio Condorelli - parlando di errori commessi da Stancanelli. Qualcuno è passato nel fronte avversario a 24 ore dalla presentazione delle liste, mi riferisco ovviamente ad Articolo 4. Se dovevano andarsene, avrebbero dovuto farlo a metà mandato. Noi, ad ogni modo, abbiamo sbagliato a ritenere che gli elettori avessero recepito la novità del voto disgiunto. Invece, no. Hanno dato la preferenza ai consiglieri, pensando che questa andasse ancora in automatico al candidato sindaco". L'autocritica, comunque, non manca: "Il Pdl deve ripartire da un'organizzazione più radicata nel territorio. Non muovo appunti ai coordinatori (Enzo Gibiino e Basilio Catanoso, ndr), perché io ero il capogruppo al Comune e quindi il discorso vale innanzitutto per me. Sembra, però, particolarmente significativo il fatto che in queste Comunali siano stati premiati i candidati al Consiglio più vicini alla gente, perché responsabili di patronati (come Salvo Giuffrida, Pdl, campione di preferenze tra i Quarantacinque di Palazzo degli Elefanti, ndr). Insomma, la trasmissione di voti riesce meno. I cittadini preferiscono il contatto diretto, giornaliero". 

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