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"Attestati rapporti di lavoro inesistenti" chiesto rinvio a giudizio per tre consiglieri provinciali

CATANIA. La Procura della Repubblica di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio di tre consiglieri della Provincia Regionale, Gianluca Cannavò, Antonio Danubio e Sebastiano Cutuli, e dei loro datori di lavoro per i reati di truffa aggravata in danno dell'Ente. Secondo l'accusa avrebbero attestato rapporti di lavoro inesistenti o compensi per posizioni lavorative diverse da quelle realmente ricoperte, al fine di lucrare il rimborso per permessi retribuiti. Lo ha reso noto con un comunicato la Procura, aggiungendo che «il danno ritenuto dall'ufficio requirente - è di circa 240.000 euro per la posizione di Cannavò, di 170.000 euro per Danubio e di 70.000 euro per Cutuli. Il rinvio a giudizio è stato chiesto a conclusione di interrogatori effettuati nell'ambito di una inchiesta risalente al marzo scorso, quando la Procura notificò avvisi a comparire nei confronti di sei consiglieri dell'ente ipotizzando il reato di truffa aggravata in danno dello Stato, in concorso con datori di lavoro, che avrebbe procurato un danno alla Provincia di diverse centinaia di migliaia di euro. A ricevere l'avviso a comparire erano stati Consolato Aiosa (Mpa), Gianluca Cannavò (Pdl), Sebastiano Cutuli (Gruppo misto), Antonio Danubio (Udc), Antonio Rizzo (Pd) e Maurizio Tagliaferro (Mpa). La Procura ha contestualmente chiesto l'archiviazione delle posizioni di Rizzo, Aiosa e Tagliaferro e dei rispettivi datori di lavoro, e quelle dei soci di Cannavò «che hanno riferito della falsità del verbale di conferimento dell'alta qualifica a Cannavò». La Procura nella nota aggiunge che «l'archiviazione è fondata sul rigoroso esame delle risultanze degli interrogatori, cui gli indagati si sono sottoposti, e delle acquisizioni documentali, relative all'effettivo svolgimento delle funzioni attestate».

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