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Help chiuso, Caritas ai ripari: arriva la «mensa dei panini»

CATANIA. Un panino e via. Messa alle strette dal clamore mediatico della notizia (la chiusura dell’Help Center per tutto agosto) e dai commenti negativi della comunità catanese – commenti che, si sussurra, abbiano fatto infuriare gli alti prelati di Roma gettando in cattiva luce la gestione etnea come le altre sostenuta dalle donazioni dell’8 x Mille da parte dei cittadini italiani - la Caritas di Catania corre ai ripari. D’accordo con un’altra associazione di volontari di strada, infatti, promette che nei sette giorni di agosto in cui le suore di Madre Teresa di Calcutta non potranno garantire in sostituzione il servizio di mensa ai poveri della città, ci penseranno loro stessi.


Pane (e companatico) e acqua. Serviti in gazebo montati per l’occasione nei pressi della struttura (chiusa per ristrutturazione) della Stazione. È questa la (buona) notizia che giunge al termine della riunione operativa di ieri mattina voluta dall’assessore comunale al Welfare, Fiorentino Trojano ed estesa a tutte le associazioni impegnate nell’assistenza a poveri e senza fissa dimora. «L’emergenza è rientrata – spiega l’assessore Trojano – anche grazie alle segnalazioni della stampa che hanno consentito al Comune di ascoltare le associazioni di volontari impegnate sulla strada, verificare le problematiche e individuare la soluzione che, come abbiamo visto, è giunta direttamente dalla Caritas in collaborazione con altri volontari.


L’occasione è comunque stata propizia – continua Trojano – per dar vita, come è nei propositi della Giunta Bianco, a un coordinamento stabile fra le associazioni e perfezionare l’offerta di assistenza che, in alcuni casi, si sovrappone generando un eccesso di servizi in alcune ore del giorno». Trojano si riferisce in particolar modo alla distribuzione di pasti che, in alcuni giorni della settimana, avvengono a distanza di un’ora l’uno dall’altra, in quartieri limitrofi. Meno soddisfatti della soluzione indicata dalla Caritas le associazioni impegnate da anni nell’assistenza ai bisognosi per i quali «un pasto caldo, seduti a tavola insieme ad altri amici più o meno bisognosi di cure è occasione di ascolto, stimola le relazioni, arricchisce di attenzioni e conforto quanti, e la crisi ne produce sempre di più, vivono in solitudine, ai margini delle strade, privi dell’essenziale: un tetto, un pasto caldo, acqua corrente per le pulizie personali». In compenso, la «mensa dei panini» sarà limitata ad appena sette giorni.




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