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Scontrini fiscali, evasione al 53% nella zona dei lidi di Catania

CATANIA. Evasione fiscale nella zona balneare. La Guardia di finanza ha rilevato una evasione o una elusione pari al 53% delle verifiche effettuate nell’ultimo fine settimana e i controlli verranno proseguiti in questo «ponte» di Ferragosto. Numerose pattuglie di militari del comando Provinciale, su specifica disposizione impartita dal comandante colonnello Francesco Gazzani, hanno eseguito nella zona balneare ionica e nell'hinterland della provincia etnea, un vasto piano di controllo economico del territorio.
Oltre trenta finanzieri sono stati impegnati nell’accertamento della regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali e nell'impiego di «lavoratori in nero» da parte di una molteplicità di esercenti, appartenenti alle diverse categorie che caratterizzano il variegato panorama economico dell’industria del turismo estivo.
In materia di scontrini e ricevute fiscali, all'arrivo delle Fiamme gialle, la gran parte dei registratori di cassa sono risultati ancora spenti, benché la vendita fosse ampiamente in corso. Le numerose violazioni accertate hanno riguardato sia casi tipici di mancata emissione del documento fiscale, nonché casi di mancata installazione del misuratore fiscale con conseguenti pesanti sanzioni nei confronti degli esercenti interessati. Nel complesso, l'attività di servizio ha portato, a fronte dei complessivi 150 controlli effettuati, alla constatazione di 80 violazioni con una percentuale pari all'53% di violazioni riscontrate sul totale degli esercenti sottoposti verifica. Dai successivi approfondimenti info-investigativi è risultato che 4 soggetti sottoposti a controllo e verbalizzati non hanno presentato le prescritte dichiarazioni fiscali annuali, risultando pertanto completamente sconosciuti al fisco.
In materia di contrasto al lavoro sommerso le Fiamme gialle hanno effettuato una serie di controlli nei confronti di una società operante nel settore dei supermercati, che collocava manodopera «in nero».
Al termine degli interventi, eseguiti nei due punti vendita di Paternò, è stato accertato che l'azienda aveva alle sue dipendenze 17 persone, delle quali 15 clandestine, in quanto privi di qualsiasi forma di contribuzione assistenziale e previdenziale e 2 irregolari, atteso che risultavano impiegate con mansioni ed orari diversi rispetto a quelli contrattualizzati.
L'opera delle Fiamme Gialle, in un momento di crisi che sta attraversando il settore occupazionale, compreso quello giovanile, è mirata a scoraggiare gli imprenditori che senza scrupoli, facendo leva sulla necessita altrui, dettino condizioni lavorative e remunerative diverse da quelle disciplinate dalle normative legati ai contratti di lavoro collettivo.

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