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Militello, contestano codice giallo al pronto soccorso: aperta indagine

Artigiano ricoverato al «Basso Ragusa» per una bronchite dopo un giorno è finito in Rianimazione per infarto. Esposto ai carabinieri

CATANIA. "Nostro padre è vittima di un caso di malasanità": l'accusa choc arriva dai sei figli di Giovanni Barone, 61 anni, militellese da quarant'anni residente a Pavia, dove svolge l'attività di artigiano edile. L'uomo mercoledì scorso è stato accompagnato al Pronto soccorso del "Basso Ragusa" di Militello perché accusava dolori al torace e ad un braccio. Nelle ore successive la situazione sarebbe precipitata tanto da ricoverare il paziente a Rianimazione.
Alessandro Barone ricostruisce i fatti: "Al Pronto soccorso hanno effettuato le prime analisi che hanno evidenziato qualcosa di anomalo. Successivi esami non avrebbero però rilevato anomalie. A nostro padre è stata diagnosticata una bronchite, quindi "codice giallo" e ricovero in Medicina". Nel primo pomeriggio di Ferragosto, invece, Giovanni Barone avrebbe accusato difficoltà respiratorie tali da indurre i medici a trasferirlo in "Rianimazione" con la diagnosi di infarto in corso. Da venerdì il paziente è "intubato" in coma. Benedetto, Simone, Massimo, Alessandro, Giuseppe e Maria Barone puntano il dito contro la struttura ospedaliera militellese: "Nostro padre è in coma ed è tenuto in vita dai macchinari. Peraltro ci hanno dato poche speranze. Tutto questo è dipeso da una errata valutazione di chi lo ha visitato" e per questo hanno presentato una denuncia ai carabinieri. La Procura di Caltagirone ha acquisito le cartelle cliniche del paziente.
Figli e familiari, che "piantonano" l'ingresso di Rianimazione, lunedì mattina hanno ricevuto la visita di Domenico Barbagallo, direttore sanitario dell'Asp etnea.
Dalle indiscrezioni sembrerebbe che siano stati seguiti tutti i "protocolli". Il dirigente dell'Asp, accompagnato dagli ispettori Mario Patanè e Donatella Caminito, ha affermato ha espresso vicinanza e solidarietà ai parenti dell’artigiabi verso i quali si è detto disponibile per qualsiasi esigenza. «Abbiamo avviato una indagine interna - aggiunge Barbagallo - e abbiamo ascoltato già tutti i medici coinvolti nella vicenda. Di più non possiamo dire". Giovanni Barone adesso è «intubato». Dice il figlio Alessandro: «Solo un miracolo può ridarci nostro padre».

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