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Catania, raid vandalici e disservizi nella piscina di Nesima

CATANIA. Una settimana fa moriva il presidente della Nuoto Catania Francesco Scuderi precipitando da un'impalcatura nella piscina comunale di via Zurria. Stava controllando un'infiltrazione dal tetto in un impianto che l'amministrazione cittadina ha affidato in convenzione proprio alla società di Scuderi. Col senno del poi, si potrebbe dire «maledetta convenzione». Eppure, in via Zurria la manutenzione è assicurata dalla Nuoto Catania in modo certamente diverso, più efficace e tempestivo, di quanto non avvenga, ad esempio, in un’altra piscina — quella di Nesima — che è, invece, direttamente gestita da Palazzo degli Elefanti. Di «emergenza-impiantistica» s’è parlato ieri nel corso della trasmissione di Radio Giornale di Sicilia «Ditelo a Rgs», in onda dal martedì al sabato tra le 7.15 e le 9. A Nesima niente guardiano, frequenti raid vandalici e atleti costretti a fare di sera la doccia fredda, perché l’impianto stacca alle 20.30. Anche qui, come altrove, il Comune invoca l’intervento di federazioni, club, dello stesso Coni affinché la piscina sopravviva al degrado, all’incuria, ai teppisti, alla mancanza di risorse dell’ente.

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