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Paternò, prosegue la lotta per salvare l'ospedale

PATERNO'. Prosegue la lotta del Comitato «per l'Ospedale di Paternò» per evitare il depotenziamento o la chiusura del «Santissimo Salvatore», in vista del piano di riordino della sanità siciliana. Il Comitato, infatti, in grado di raccogliere in pochi giorni 16 mila firme e di inviarle all'assessore alla sanità Lucia Borsellino, è passato al contrattacco e nel pomeriggio di ieri ha annunciato che si rivolgerà alla magistratura per fare chiarezza sul perchè i lavori di ristrutturazione, pari a 8 milioni di euro, partiti nel 2008 furono bloccati dopo appena otto giorni dal loro avvio: «Abbiamo raccolto la documentazione relativa al fermo dei lavori di messa in sicurezza del nosocomio Santissimo Salvatore - si legge in una nota diffusa dal Comitato- Il fermo dei lavori ha prodotto due risultati: il primo l'impoverimento di una struttura ospedaliera che è sempre stata all' avanguardia; secondo il pagamento di una parcella da 852 mila euro per la redazione di un progetto che poi, venne detto, era stato errato. Il Comitato «per l'Ospedale di Paternò- prosegue la nota- nelle prossime ore consegnerà nelle mani della Procura della Repubblica di Catania una documentazione dettagliata, con cronologia puntuale dei fatti, nomi e cognomi, atti ufficiali». Anche i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil si sono attivati incontrando a Palermo i funzionari dell'assessorato alla sanità Murè e Sammartano. Nel corso dell'incontro è stata accolta la proposta lanciata dalla Uil-Flp che prevede l'avvio dei tavoli tecnici provinciali.
Sulla questione anche il sindaco di Paterno Mauro Mangano ha espresso la propria determinazione nel dire no alla chiusura dell'ospedale: «Nel corso dell'incontro avuto a Palermo- ha affermato Mangano nel corso dell' assemblea cittadini tenutasi nella biblioteca di via Borsellino- l'assessore Borsellino ha riconosciuto le debolezze del piano sanitario regionale, il quale, a nostro avviso, non è un progetto di razionalizzazione della rete ospedaliera, perché penalizza le strutture periferiche, costringendo l'utenza proveniente dai paesi del comprensorio etneo a riversarsi sui nosocomi catanesi. Chiediamo che ogni struttura sia sicura per i cittadini, e che mantenga reparti vitali come Medicina e Chirurgia generale». Intanto proseguono le iniziative a tutela dell'ospedale, in attesa della visita dell'assessore Lucia Borsellino in programma il 24 gennaio: per domani alle 12 i deputati regionali del Movimento 5 Stelle incontreranno il direttore sanitario Salvo Calì, mentre alle 18 alla biblioteca comunale si terrà un dibattito organizzato dal Partito Democratico e Cittadini in comune.

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