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Catania, in tre anni sessanta nuovi vigili "su strada"

CATANIA. Sessanta vigili urbani "su strada" nei prossimi tre anni e tutti assunti con un nuovo concorso. Dovranno contrastare abusivismo, evasione fiscale e altre forme di ordinaria anarchia cittadina. Insomma, stanare i soliti furbi contribuendo a cambiare volto a Catania. Compito, "fatica", non da poco per il vicesindaco Marco Consoli che nove mesi fa ha ricevuto da Enzo Bianco deleghe impegnative - Polizia municipale e Personale, tra le altre - e non ha alcuna intenzione di limitarsi "al compitino", tirando a campare. Anzi, afferma: "A proposito di vigili, potrei nascondermi dietro al fatto che in quattordici anni l'organico s'è ridotto di quasi il 60 per cento, da quasi mille agli attuali 480. E che l'età media è di 50 anni. Non intendo farlo". "Altre amministrazioni - esclama Consoli - si sono limitate a guardare, adesso le cose stanno cambiando. Entro 15 giorni, presenterò in giunta il piano triennale sul fabbisogno di personale del Comune. I concorsi si possono fare, sia pure nei limiti imposti dalle leggi regionali e nazionali. Serve di tutto, dirigenti e base impiegatizia. Gli agenti di Polizia municipale, però, rappresentano per noi una priorità".
Consoli punta deciso sul reclutamento di nuovi vigili urbani - "prima, però, procederemo a revocare il vecchio concorso che era stato bandito da Umberto Scapagnini senza mai dare alcun esito" - e sottolinea come ciò rappresenti un'opportunità anche per fare uscire dal precariato un buon numero dei 188 "Puc" che lavorano attualmente per il Comune: "La legge prevede che, entro il 2016, si dia corso a un piano di stabilizzazione. Potremo rispettare questa scadenza anche grazie all'assunzione di altri agenti che, peraltro, staranno tutti su strada. Perché di questo abbiamo bisogno". Aspettando gli innesti, il vicesindaco non se ne starà a guardare: "Bisogna sapersi organizzare con quel che passa il governo. D'intesa con l'assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando, e l'Agenzia delle Entrate abbiamo, ad esempio, selezionato un gruppo di vigili urbani per specializzarli nella lotta all'evasione. Credo, comunque, che la risposta più efficace sia costituita dalle attività interforze. E' l'idea del sindaco che ha immediatamente trovato d'accordo il prefetto. Recentemente, fra l'altro, abbiamo collaborato con poliziotti e Nas nelle loro operazioni di controllo su locali e mercatini. Questura, Comando provinciale dei carabinieri, Guardia di Finanza fanno altrettanto con la nostra Polizia municipale nel contrasto ai venditori di merce contraffatta in corso Sicilia, nei mercati storici e altrove".
A Consoli aveva spedito un "sollecito" appena venerdì il presidente della commissione Finanze di Palazzo degli Elefanti, Salvo Tomarchio. Il consigliere di Nuovo Centrodestra aveva denunciato "la presenza di 600 cartelloni fuorilegge nelle strade cittadine e un buco da 3 milioni di euro provocato dalla mancata riscossione delle tasse comunali sulle insegne commerciali". Il vicesindaco risponde: "So che il regolamento sulle affissioni, dopo oltre un decennio di attesa, sta per arrivare in Aula. L'assessore Girlando è al lavoro. In materia di abusivismo commerciale, non passa giorno che i nostri vigili non facciano sequestri e verbali. Spesso, però, ci troviamo di fronte a nullatenenti e le multe risultano solo carta straccia. Diventa fondamentale, allora, la presenza quotidiana e non sporadica in tutte le zone, come corso Indipendenza, dove il fenomeno è davvero diffuso".
Ha cambiato ruolo, Marco Consoli. Ancora lo scorso anno, era il presidente del Consiglio comunale e doveva fare i conti con un "dirimpettaio" di nome Raffaele Stancanelli. Un nuovo corso: "Questa amministrazione - afferma il vicesindaco - valorizza la maggioranza consiliare e crede molto nel ruolo dell'opposizione che ha mostrato sempre un atteggiamento collaborativo. Stancanelli, purtroppo, considerava il Consiglio una palla al piede. E, comunque, riteneva che dovesse solamente essere un esecutore di ordini". Infine, una riflessione sul Megafono che è la sua attuale casa politica: "Ho sostenuto Matteo Renzi alla segreteria nazionale del Pd, ma credo che quel partito abbia bisogno di interlocutori esterni come il Megafono coi quali confrontarsi e collaborare. Noi, però, dobbiamo strutturarci come movimento, andare presto a congresso. Dobbiamo tornare a parlare col territorio. Diversamente, meglio entrare nel Pd".

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