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Acireale, a Villa Belvedere inaugurazione e veleni

ACIREALE. Ci vorrà tempo, agli acesi, per abituarsi alla "nuova" villa Belvedere, così come emersa da due anni di lavori. La villa ha cambiato aspetto: rimosso il pavimento lastricato del viale centrale, sostituito l'asfalto col ghiaino in alcuni viali laterali, il giardino è stato arricchito di un secondo belvedere là dove sorgeva il campo di calcetto, a ridosso della struttura che ospitava l'Angolo di Paradiso, e diventata ora una specie di centro polifunzionale. Inoltre è stata arricchita la bambinopoli, con più giochi, e più moderni. In occasione della riapertura, venerdì sera, i commenti erano contrastanti: Di sicuro farà parlare il fatto che la riapertura abbia avuto comunque luogo nonostante la notizia del suicidio di Camillo Baldi, arrivata poche ore prima; e ancor di più fa discutere il fatto che la riapertura sia avvenuta sotto campagna elettorale. Già il candidato sindaco Roberto Barbagallo e i "suoi" uomini hanno disertato l'occasione, definendo la riapertura della villa "demagogica". Stesso termine usato anche dal candidato Michele Alì: "L’amministrazione comunale inaugura la villa con tre cantieri su quattro ancora aperti - afferma - Privata di buona parte del verde, con i viali realizzati in ghiaia, la villa è di difficile fruibilità per le famiglie, i bambini e i disabili. E le palazzine costruite dove prima c’era l’Angolo di Paradiso fanno capire chiaramente come la nostra città sia ancora votata alle colate di cemento". Polemiche che il sindaco non raccoglie: "Oggi dovrebbe essere un giorno felice, dove l'unico colore dovrebbe essere il verde della villa, e non quello di questa o quella parte politica".

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