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Bracconieri e pescatori nell’Oasi del Simeto Blitz degli ispettori della riserva naturale

CATANIA. Bracconieri e pescatori di frodo attivi nell'Oasi del Simeto con il fiato corto. Personale dell'ufficio Gestione riserve naturali della Provincia regionale nei giorni scorsi hanno trovato attrezzature destinate ad attività illecite e le hanno sequestrate. Un controllo nella zona faunistica e paesaggistica protetta ha consentito di rinvenire, al lago Gornalunga (zona "A", "Villaggio Nettuno"), diverse reti da pesca ed alcune nasse abilmente nascoste tra la vegetazione spontanea del posto. Non molto distante dal luogo del ritrovamento, inoltre, gli agenti hanno poi scoperto cinque barche in vetroresina. L'attività illegale è suggellata anche dalla presenza di particolari "richiami" per anatre, usati per attirare volatili. La gravità e la consistenza delle attrezzature reperite hanno indotto il personale di controllo al sequestro preventivo - poi convalidato dall’autorità giudiziaria - del materiale.
L'importanza del controllo nell'Oasi del Simeto, svolto da sette addetti che a turno operano anche nella riserva di Fiumefreddo - è stato evidenziato da Gaetano Torrisi, direttore delle due realtà naturalistiche. "La riserva naturaledel Simeto - dice - ha una valenza riconosciuta di interesse comunitario (Sic) e ricade in Zona di protezione speciale (Zps). In quella area stazionano e si rifocillano numerose specie di avifauna stanziale e migratoria particolarmente protetta".
Nella fattispecie si tratta della moretta tabaccata, che nidifica anche nel Comacchio (delta del Po), e del pollo sultano il quale, reintrodotto nel 2001, ora lo si può trovare persino nella Sicilia occidentale. Negli ultimi mesi i controlli hanno consentito di intercettare un bracconiere (denunciato) e pescatori "estemporanei" ai quali sono state comminate sanzioni amministrative. "È costante il controllo mirato a contrastare anche i pescatori abusivi, tra i quali molti extracomunitari. In queste zone dobbiamo riportare la legalità perché è immane il danno che arrecanoall'habitat".
È ora caccia ai bracconieri, che potrebbero aver immesso sul mercato clandestino alcune delle specie catturate con l'utilizzo delle attrezzature sequestrate.
AL. MA.

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