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Amministrative, rinnovo del consiglio comunale «Tutti contro tutti» ad Aci Castello

ACICASTELLO. Amministrative di Acicastello, tutti contro tutti. Verso le elezioni amministrative del 25 maggio ad Acicastello si susseguono i colpi di scena e i colpi di coda. Franco La Rosa ha mollato la candidatura, al suo posto Carmencita Santagati, che fino a qualche ora fa era nella coalizione forzista pro Filippo Drago, il sindaco uscente, candidatura sostenuta da Megafono, Articolo 4, Acicastello Futura. Filippo Drago corre sostenuto da ben sei liste: Forza Italia (lista in parte da ricostruire, perché alcuni candidati hanno adesso seguito la Santagati), Nuovo Centro Destra, Il Paese che vogliamo, Movimento civico, Progetto Acicastello e Grande Acicastello; il condidato sindaco Maurizio Marino (Pd), sostenuto dai democratici, da Csa-Cambiamento; il candidato sindaco Mario Sangilles con L'altra Aci, Rifondazione comunista, Sel e Azione civile. Il candidato Marino, quindi, incassa negli ultimi giorni il sostegno di Paolo Castorina, dirigente di Sel ed ex sindaco, nonché di Jacopo Torrisi, il giovane vicesegretario provinciale del Pd, sostegno determinante, considerando che non tutti i dirigenti del Pd etneo avevano espresso il loro assenso alla precedente rottura Pd-La Rosa. Sulla candidatura di Marino, interviene Antonio Guarnera (Csa-Cambiamento), consigliere comunale dell'opposizione, indicato come vicesindaco. "Maurizio Marino è una persona perbene e competente. Ho imparato a conoscerlo meglio in questi mesi di estenuanti incontri con le altre forze. E' sempre stato molto corretto e trasparente. Per questo e per la volontà sua e del suo gruppo di immaginare un Comune diverso, un Comune per il cambiamento, noi del Csa-Cambiamento, abbiamo deciso di sostenerlo".
Dal fronte Sangilles: Chiediamo il consenso dei cittadini per mandare a casa la disastrosa amministrazione di centro destra che ha condotto Acicastello in una situazione di dissesto". Intanto, fuori dai poli, cresce la candidatura di Leda Adamo del M5S, candidatura che potrebbe condizionare l'esito delle elezioni castellesi. C'è un altro dato da non sottovalutare: la rottura consumata fra il Megafono e il Pd, avvenuta con il consenso di Giuseppe Caudo, coordinatore provinciale del movimento crocettiano.

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