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Viabilità, da bollino rosso
l'autostrada Catania-Messina

Il Codacons estende il discorso alla A20, chiedendo l'intervento dei prefetti e della Procure delle tre province, nonché dell’autorità dei trasporti per una indagine. Francesco Tanasi: «Sospendere il pedaggio»

CATANIA. Agosto è ormai alle porte e la costa orientale della Sicilia si prepara ad accogliere migliaia di turisti e vacanzieri. Snodo centrale dell'andirivieni di automobilisti e comitive in pullman la A18, che collega le due principali città del versante ionico dell'isola, attraversando con l'Etna sullo sfondo molte tra le più famose località artistiche e balneari della costa ionica. La celebre autostrada si trova in questo momento al centro di una polemica che vede coinvolte due importanti sigle sindacali interne alla più ampia Cgil, la Fillea - organizzazione attiva in ambito edile e manifatturiero - e la Filt, che si rivolge invece ai lavoratori attivi nel settore dei trasporti. Non da meno è il Codacons. Bersaglio dei sindacati è il Cas, il Consorzio per le Autostrade Siciliane, che ha voluto comunque riservarsi il diritto di replicare alle accuse. I segretari delle due organizzazioni di categoria - Claudio Longo (Fillea) e Alessandro Grasso (Filt) - segnalano: "il venir meno delle condizioni minime di sicurezza per gli automobilisti in una tra le più importanti arteriestradali della nostra regione, sottoposta ogni giorno ad importantissimi volumi di traffico". I due sindacalisti lamentano l'assenza prolungata di manutenzione ordinaria alla struttura autostradale, a cominciare dalle siepi poste tra una carreggiata e l'altra, che "avendo raggiunto le dimensioni di veri e propri arbusti insistono sullospartitraffico e occupano ampi spazi della corsia di sorpasso, occludendo la visuale a chi guida. Gli automobilisti - sottolineano Longo e Grasso - vengono privati della possibilità di portarsi in sicurezza davanti al veicolo che li precede e sono inoltre costretti a compiere dei veri e propri slalompur di non incappare nei rami che fuoriescono dalle aiuole centrali".
A preoccupare sono anche le condizioni del manto stradale, vecchio e dissestato, capace anch'esso di mettere a repentaglio - secondo i due rappresentanti sindacali autori della denuncia - la sicurezza stessa degli utenti. Un problema a parte è quello costituito dai molti "pirati della strada" che sempre più spesso si vedono sfrecciare a velocità ben oltre i limiti consentiti, costringendo chi gli sta davanti a scansarsi per evitare di finire letteralmente travolto: "Ad oggi, inspiegabilmente - proseguono Longo e Grasso -Il Cas non ha ancora dotato l'autostrada diadeguati sistemi di controllo elettronicodella velocità sul modello di quelli adottati altrove, ad esempio sulla Salerno - Reggio Calabria e sull'autostrada Adriatica, nelle quali si è già provveduto ad installare meccanismi capaci di intervenire con la necessaria prontezza contro gli automobilisti indisciplinati". Il 7 luglio scorso il consorzio autostradale aveva annunciato l'imminente inizio di alcuni lavori di "manutenzione straordinaria" della A18, per i quali - lamentano i sindacati - non è stata specificata in alcun modo la tempistica. Le condizioni di scarso decoro nelle quali al momento versa l'autostrada non rappresentano certo un buon biglietto da visita per tutta la Sicilia orientale "soprattutto in unperiodo dell'anno in cui migliaia di turisti sono costretti a percorrere la Catania - Messina pervisitare le bellezze paesaggistiche ed i tanti siti Unesco disseminati lungo il territorio che - concludono i due segretari - rappresentano il grosso del nostro patrimonio artistico e culturale". Dal canto suo il Codacons estende il discorso alla A20, chiedendo l'intervento dei prefetti e delle tre Procure di Catania, Messina e Palermo, nonché dell’autorità dei trasporti perché sia avviata una indagine per la fattispecie di attentato alla sicurezza dei trasporti. “Chiediamo - dice Francesco Tanasi, presidente del Codacons - la sospensione immediata del pedaggio sull’arteria, poiché al pagamento della tariffa stradale da parte degli utenti non corrisponde un servizio adeguato”.

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