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Acireale, duro scontro sulla Tasi
L’aliquota schizza al 2,5 per mille

ACIREALE. Consiglio comunale da scintille, quello tenutosi lunedì sera ad Acireale, convocato dal presidente Saro Raneri per discutere della Tasi, la nuova tassa sulla casa, e delle relative aliquote da applicare. Alla fine la maggioranza ha votato un'aliquota unica per tutte le prime case pari al 2,5 per mille, ma se l'è votata da sola, giusto con il contributo del consigliere Pd, visto che l'opposizione, a quel punto, era uscita dall'aula per protestare contro la bocciatura di un emendamento che aveva presentato, e con il quale si cercava di alleggerire la pressione fiscale sulle categorie meno abbienti. L'emendamento, infatti, prevedeva la riduzione all'1,5 per mille dell'aliquota per le categorie svantaggiate; posizione che la maggioranza avrebbe anche condiviso, ma che partiva ad handicap vista la bocciatura dei tecnici del Comune, che temevano che la riduzione avrebbe finito colo non far quadrare più i conti del Comune. È andata a finire che la maggioranza ha scelto la via dell'astensione, che in questo caso è equivalsa a una bocciatura.
Una bocciatura che all'opposizione non è piaciuta, tanto che sulla maggioranza sono piovute accuse di mancanza di indirizzo politico: «Con questo voto - osserva il consigliere Stefano Pennisi - di fatto si alza l'aliquota per le fasce più deboli, mentre i proprietari di ville e villini se la vedono ridotta di quasi il 50%. Se la bocciatura ha senso dal punto di vista tecnico, è mancata da parte della maggioranza una qualsiasi indicazione politica». «L'indicazione politica c'è stata - risponde Salvo Seminara per la maggioranza - Tanto che non abbiamo votato contro, ma ci siamo astenuti, in quanto l'emendamento, sebbene fosse condivisibile, era tecnicamente inammissibile». Ra.Mu.

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