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Catania, tensione al Teatro Bellini: lavoratori sul tetto per rinnovo del contratto

La vertenza coinvolge 28 tra autisti, addetti al controllo di sicurezza dei macchinari, falegnami, pittori, caldaisti, archivisti, sarti, uscieri e tante altre figure professionali indispensabili al funzionamento della struttura

Una quindicina di lavoratori del Teatro Massimo Bellini di Catania sono saliti stamane sul tetto del teatro per protestare contro il mancato rinnovo del contratto lavorativo. Hanno esposto uno striscione con la scritta «Un popolo senza teatro è un popolo morto». Lo rende noto il Sindacato nazionale autonomo lavoratori e vertenze (Snalv) aderente alla Confsal, aggiungendo che una analoga protesta era stata attuata l'inverno scorso.

«Siamo stanchi - afferma il segretario regionale Snalv ConfSal Antonio Santonocito - di aspettare e ancora aspettare una soluzione che non arriva. Dov'è il sindaco Enzo Bianco quando si tratta di difendere non solo i lavoratori e le loro famiglie ma anche un patrimonio culturale e artistico di immenso valore qual è il teatro Massimo Bellini?».

La vertenza - sottolinea il sindacato - «coinvolge 28 tra autisti, addetti al controllo di sicurezza dei macchinari, falegnami, pittori, caldaisti, archivisti, sarti, uscieri e tante altre figure professionali indispensabili al funzionamento della struttura, che non solo vivono una condizione di precariato da circa 20 anni, ma che al momento non hanno rinnovato il contratto e non sembra esserci una soluzione per il loro futuro».

«Nonostante avrebbero da tempo maturato i requisiti per una assunzione a tempo indeterminato e la loro opera sia indispensabile - aggiunge la nota - dunque, per loro nessun contratto e nessuna remunerazione. Da mesi ormai protestano perchè, data la situazione precaria ventennale, si chieda alla Regione Siciliana una deroga alla legge che impedisce nuove assunzioni a causa delle ristrettezze economiche, ma dopo tante promesse e tanti rinvii ancora un nulla di fatto».

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