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Operai Rfi travolti dal «Minuetto» a Motta, caposquadra condannato a 3 anni

I carabinieri della Stazione «Piazza Dante» hanno arrestato Castrense Cassaro. «Non segnalò il cantiere»

MOTTA. Condannato a tre anni e nove mesi di reclusione Castrense Cassaro, 63 anni, il caposquadra dell’unità operativa, che stava effettuando lavori nei pressi della stazione ferroviaria di Motta, quando il sopraggiungere di un convoglio travolse e uccise due operai.
L’Ufficio esecuzioni penali della Procura generale, a conclusione del procedimento, ha disposto l’arresto del caposquadra, che è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo, per non avere collocato lungo i binari della ferrovia la segnaletica di sicurezza. Per tale reato i carabinieri della Stazione «Piazza Dante» hanno trasferito nella Casa circondariale di «Catania Piazza Lanza» l’anziano palermitano.

Quel tragico primo settemnbre di sette anni fa, alle 11,30, persero la vita Giuseppe Virgillito e Fortunato Calabrese, 35 anni, il primo; 58 anni, il secondo, entrambi di Motta. Erano due dipendenti della Rete ferroviaria italiana (Rfi), che stavano lavorando sui binari in prossimità della stazione ferroviaria di Motta Sant’Anastasia. Le vittime furono travolte dal treno regionale: Minuetto, che viaggiava sulla tratta Palermo-Catania.
Il macchinista, dopo avere attivato inutilmente l’allarme, in un disperato tentativo di fermare il convoglio azioò i freni, ma il treno putroppo si fermò cinquanta metri più avanti, dopo avere falciato i due lavoratori, che, presi dal lavoro non si erano accorti dell’arrivo del «Minuetto».

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