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Manca il biologo, niente fecondazione in vitro al Policlinico di Catania

Dall’oggi al domani tutte le coppie, che intendevano diventare genitori al centro di Procreazione medicalmente assistita sono state dirottate al «Santo Bambino»

CATANIA. Campanello d’allarme per una cinquantina di coppie desiderose di avere un figlio. Il centro di Procreazione medicalmente assistita del Policlinico, non può più assecondare le numerose richieste a causa della mancanza del biologo preposto ad eseguire le tecniche di secondo e terzo livello. Si tratta delle tecniche di Fecondazione in vitro con embryotranstert e Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo, che prevedono una serie di esami preliminari per escludere malattie che possano interferire sul buon esito della fecondazione assistita.

«Il primario — dice una coppia — ci ha consigliato, anche per ottimizzare i tempi degli esami e dei controlli sinora eseguiti, di rivolgerci al centro di Fisiopatologia della riproduzione dell'ospedale ”Santo Bambino”». Il «trasferimento» ad un'altra struttura ospedaliera crea ovvi disagi psicologici poiché le coppie sono costrette a ricominciare l’iter con un nuovo ginecologo e con ulteriori tempi di attesa. La coppia in questione, seguiti dal 2012 dall'equipe del professor Salvatore Bellanca, si sono comunque rivolti al Centro di procreazione del «Santo Bambino». «Ci hanno registrati - affermano i due - nella lista delle coppie provenienti dal Policlinico: dovremmo essere i sesti. Alla domanda sui tempi di attesa ci è stato risposto che avremmo iniziato tra ottobre e novembre di quest'anno. Purtroppo questo termine non sarà rispettato: per chi proviene dal Policlinico i tempi slitterebbero ad agosto 2015, come ci ha detto il professore Palumbo».
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