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Dagli schizzi garibaldini al segno impressionista, Liardo a Catania

La rassegna è stata allestita nella sala Koinè della sede del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, via Crociferi

CATANIA. Sarà visitabile fino al prossimo 11 dicembre a Catania, con ingresso gratuito, la mostra Filippo Liardo (Leonforte 1834 - Asnières 1917) un pittore tra verità di storia e “verità di natura” allestita nella sala Koinè nella sede del Nucleo di Polizia Tributaria dellaGuardia di Finanza (via Crociferi, 2). Organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, guidata dall’arch. Fulvia Caffo, la mostra rientra tra le iniziative dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. È curata da Luisa Paladino, storica dell’arte responsabile della sezione storico-artistica e ripercorre la vicenda umana e artistica diLiardo, dagli esordi giovanili a Palermo alle esperienze a Firenze e a Parigi. Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 13 (anche domenica e festivi), ogni sabato orario continuato dalle 9 alle 19. Prenotazione visite guidate 095.7472304.

Pittore originalissimo e di molto ingegno”, come ebbe a definirlo Telemaco Signorini, sodale della “brigata” di artisti del Caffè Michelangelo a Firenze,  “Liardo - spiega la curatrice - è un artista noto agli addetti ai lavori ma non al vasto pubblico, obliato dalla critica che solo negli ultimi decenni, nella generale rivisitazione del panorama artistico siciliano dell’Ottocento, lo ha recuperato agli studi con rigore documentario e filologico, sulla scia della fondamentale disamina compiuta nel 1939 da Maria Accascina, che per prima riconobbe i debiti dell’arte liardiana nei confronti dell’ambiente macchiaiolo e di quello impressionista”.

Nella sala Koinè della sede del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, via Crociferi, n. 2, Catania –  già refettorio del Convento di San Francesco all’Immacolata – si presenta accanto al più noto Sepoltura garibaldina della Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo, un ristretto ma significativo gruppo di dipinti poco o per nulla conosciuti o mai esposti, del Museo Nazionale di Capodimonte in deposito presso l’Avvocatura dello Stato di Napoli e la Camera dei Deputati, della Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, del Museo Civico “Baldassare Romano” a Termini Imerese e di collezionisti privati, oltre a un cospicuo numero di opere su carta del Museo Interdisciplinare Regionale di Catania e della Biblioteca Civica di Leonforte.

Il percorso espositivo della mostra – spiega la Paladino – si snoda lungo le principali tappe che segnano l’evoluzione stilistica del suo linguaggio, dagli esordi palermitani dei primi ritratti di notabili ed ecclesiastici risalenti all’apprendistato presso il pittore Salvatore Lo Forte, ai paesaggi toscani e alle scene en plein air condotte secondo la tecnica della macchia ai tempi della sua frequentazione del Caffè Michelangelo a Firenze, e ai veloci schizzi di figure colte per via a Parigi, nei Cafè chantant e alleEsposizioni universali, attento scrutatore della realtà come nei fogli di soggetto garibaldino disegnati dal vero al seguito del Generale nelle campagne militari in Sicilia, in Aspromonte e in Trentino per il giornale “Le monde illustrè”.

Alla cerimonia inaugurale, con la Soprintendente Caffo e la curatrice Paladino, hanno preso parte il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, Colonnello Alberto Nastasìa, il sindaco di Catania, Enzo Bianco, l’assessore comunale ai Saperi e alla Bellezza Condivisa, Orazio Licandro, il sindaco di Leonforte, Francesco Sinatra. Prenotazione visite guidate 095.7472304.

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