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A Catania impennata della cassa integrazione

In un solo mese un aumento del 51 per cento di quella in deroga. Nuove imprese in crisi. La straordinaria sale del 44%, mentre in Sicilia è in discesa

CATANIA. In un mese la cassa integrazione ordinaria a Catania è cresciuta del 12,2%; quella straordinaria del 44,5, addirittura è schizzata con un +51,9% quella in deroga. «Se tali indici rappresentano il termometro della crisi catanese — dice il segretario della Uil, Fortunato Parisi — possiamo decisamente affermare che il ”malato-Catania” peggiora».
Sono impietosi i dati del Decimo rapporto sulla cassa integrazione in Italia, che riguardano la provincia etnea. Lo studio, elaborato dal Servizio nazionale Politiche del lavoro e della formazione Uil, guidato da Guglielmo Loy, rivela in particolar modo come, nel confronto tra settembre e ottobre di quest’anno, i dati sino peggiorati.
In valore assoluto, il dato sulla cassa integrazione ordinaria rivela come nuove imprese siano entrate nel gorgo della recessione dal quale non riescono a venire fuori, come invece evidenzia l’incremento della Cassa straordinaria di quelle da tempo in difficoltà. A malessere si aggiunge malessere, dunque. «Colpisce anche il fatto che il più 12,2% della Cigo – dice il numero uno catanese del sindacato — sia in controtendenza rispetto al dato nazionale, che conosce tra settembre e ottobre un calo del 7,5%.

In relazione, poi, ai numeri della cassa integrazione straordinaria in Sicilia: meno 6,6 nell’Isola rispetto al dato nazionale; +44,5% a Catania. Insomma, siamo dinanzi a un ulteriore segnale di sofferenza occupazionale, economica, sociale che nel territorio catanese è più marcata rispetto ad altre aree del Paese e della stessa regione. Dunque, merita ben altre attenzioni dalle istituzioni politiche, centrali o locali; poco importa, nella consapevolezza che l’Italia non cresce se non ripartono Catania e il Meridione».

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