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I precari del Teatro Massimo bloccano la prova generale di Attila

Le maestranze reclamano un contratto a tempo indeterminato, dopo oltre 25 anni di precariato

CATANIA. Le maestranze del Teatro Massimo «sul palco» per bloccare la prova generale di Attila, in progamma domani sera. A distanza di un anno dall’inizio della protesta reclamano il diritto ad un contratto a tempo indeterminato, dopo oltre 25 anni di precariato. "Questa volta non ce ne andiamo. Vorremmo un pò di tranquillità", afferma Alfia Reitano, addetta alla portineria. Difficile la situazione burocratica dell'ente al quale manca il bilancio consuntivo 2013, che doveva essere approvato entro lo ascorso mese di aprile.

Pochi giorni fa è stato approvato il bilancio preventivo 2014 il cui ritardo, questa volta, è legato a quello della Regione nell'approvare il proprio di bilancio. "Speriamo che dalle promesse si passi ai fatti e che chiunque abbia il potere di fare qualcosa lo faccia in tempi brevi. Abbiamo bisogno del contributo di tutti", dice Cettina Marchese, usciere.
Non solo. Anche il bilancio preventivo del 2015, fondamentale per l'organizzazione della prossima stagione, non è stato approvato seppure si sa già che ci sarà un taglio del 5% rispetto al bilancio 2014, per cui ci saranno a disposizione circa 13 milioni e 800 mila euro.

 

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