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Centri massaggi "caldi" a Catania: due arresti e una denuncia

Sequestrate tre strutture. Tra le "massaggiatrici" anche una minorenne

CATANIA. Col bilancio di due arresti e di una persona denunciata in stato di libertà, si è conclusa ieri , l’operazione della Polizia di Stato che ha visto i poliziotti dell’U.P.G.S.P. di Catania impegnati in controlli di centri estetici per verificare il rispetto della normativa sul lavoro. Coordinati da Funzionario dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, gli agenti sono stati anche coadiuvati da personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica e da Funzionari dell’Ispettorato del Lavoro. Gli arrestati, Francesco Costanzo e Maria Luisa Cardia., si sono resi responsabili del reato di sfruttamento della prostituzione minorile. Uno dei controlli ha interessato due “centri” in città; come avrebbero scoperto gli investigatori nel corso degli accertamenti, entrambi i “centri” erano gestiti dai due arrestati. Nel primo erano presenti due “massaggiatrici”  impegnate con i relativi clienti: tutti sono stati accompagnati in Questura per essere identificati e sentiti in qualità di testimoni.

Nel secondo “centro”, la situazione presentatasi ai poliziotti è stata la seguente: in una saletta erano in attesa diversi clienti e, nelle sale interne, due “massaggiatrici”, delle quali una minorenne, erano impegnate con altrettanti “clienti”. I due arrestati,  inoltre, si erano dotati di un listino prezzi, esposto in modo ben visibile all’interno dei locali, grazie al quale il “cliente” avrebbe potuto scegliere un massaggio “normale” oppure uno “particolare” con sovraprezzo.

Gli accertamenti e la verbalizzazione delle dichiarazioni testimoniali hanno tenuto occupati gli investigatori per tutta la notte. I due locali oggetto del controllo sono stati chiusi e sottoposti a sequestro. I medesimi poliziotti hanno effettuato il secondo controllo presso  un terzo “centro” sito a Catania. Anche qui sono state trovate all’opera due “massaggiatrici” e anche qui era presente una responsabile, la quale, tra l’altro, è stata trovata in possesso di una somma di denaro, sequestrata perché provento delle prestazioni delle predette. Le dichiarazioni testimoniali rese in Questura non hanno lasciato campo ad alcun dubbio sulla vera attività della predetta la quale, in questo caso, è stata denunciata in stato di libertà per il reato di sfruttamento della prostituzione.

Il locale dove avvenivano gli incontri è stato, anche in questo caso, sequestrato. Gli Ispettori del lavoro, per la parte di loro competenza, hanno accertato che per le legali attività di massaggio – che venivano effettuate in parallelo a alle prestazioni “particolari” – nessuna delle lavoratrici era in regola con le norme sul lavoro e solo una di esse era in possesso di abilitazione professionale.

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