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Falsi esami a Medicina, chieste due condanne a Catania

A conclusione della requisitoria, il pm Lina Trovato ha chiesto sei anni di reclusione ciascuno (rito abbreviato), per i due dipendenti dell’Università travolti nello scandalo

CATANIA. Sei anni è la pena che il pm Lina Trovato coadiuvata dai magistrati in tirocinio: Davide Spina e Fabio Platania, a conclusione della requisitoria ieri ha chiesto al gup Alessandro Ricciardolo per Giovambattista Luigi Caruso e Giuseppe Sessa. I due dipendenti dell'Università sono imputati di corruzione, falsità materiale in atti pubblici e accesso abusivo al sistema informatico. Secondo quanto emerso dalle indagini avrebbero messo in piedi un sistema di compravendita di esami universitari; a beneficiarne due studenti della facoltà di Medicina: Francesco Ferla e Daniele Fiore. Il primo, grazie al pagamento di 2.500 euro era riuscito a farsi registrare, nel sistema informatico dell'Ateneo, 19 materie per le quali non aveva mai sostenuto alcun esame. Il secondo, invece, aveva sborsato solo 250 euro per una materia: Patologia sistemica e clinica delle malattie dell'apparato cardiovascolare. Davanti al Gup tutti gli imputati hanno optato per i riti alternativi: Caruso e Sessa per l'abbreviato mentre Ferla e Fiore per il patteggiamento. Ciò che è risultato inquietante è la condotta di tutti i protagonisti della vicenda nel periodo compreso tra agosto 2010 e ottobre 2013.

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