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Conti da correggere al Comune di Catania: si corre ai ripari

Lunedì 29, con buona pace per la pausa natalizia, consiglieri in fretta e furia a Palazzo degli Elefanti per «ricalcolare» gli interessi sul piano di riequilibrio finanziario

CATANIA. "Non credo che si tratti solo di una dimenticanza. Purtroppo, ormai è una moda far trovare il Consiglio con le spalle al muro presentando delibere all'ultimo minuto". Protesta Carmelo Sgroi, rappresentante di opposizione per il gruppo di Area Popolare in commissione Bilancio. Il 29, con buona pace per la pausa natalizia, i consiglieri comunali dovranno tornare in fretta e furia a Palazzo degli Elefanti per "ricalcolare" gli interessi sul piano di riequilibrio finanziario. "Una dimenticanza da 4 milioni di euro", aveva commentato il presidente della Prima commissione Enzo Parisi. "Un fatto tecnico, peraltro successivo al piano di rientro", la replica dell'assessore Giuseppe Girlando che aveva pure corretto la cifra: "Sono 3 milioni 600 mila euro, tutti coperti con le minori spese per gli uffici giudiziari ora a carico del Ministero e con le maggiori entrate per la patrimonializzazione della rete del gas". Ieri, Sgroi ha commentato: "Sinora, troppo preciso e puntuale l'assessore Girlando perché si possa credere al fatto che si sono scordati di prevedere quella cifra da pagare per interessi passivi. In realtà, l'amministrazione tenta sempre di mettere il Consiglio dinanzi al fatto compiuto. Il voto sul Pua (il Piano urbanistico Playa, ndr) ha, però, dimostrato che la maggioranza non regge e noi, con gli emendamenti, possiamo cambiare un atto quando vogliamo. Tranne dichiarare, poi, che tutto è andato come voleva la Giunta!".

Esclama Niccolò Notarbartolo, consigliere Pd, anche lui in Prima commissione: "La verità sta in mezzo, tra la dimenticanza e l'aggiustamento tecnico. Certo è, comunque, che il Comune non è riuscito a compensare gli interessi da piano di rientro con minori anticipazioni di cassa, come invece aveva assicurato l'assessore Girlando. Purtroppo, ci accorgiamo che il debito pesa sempre più sul bilancio comunale". Sebastiano Arcidiacono, vicepresidente "Articolista" del Consiglio comunale, collega di Notarbartolo e Sgroi in commissione, aggiunge: "Il problema vero è capire come coprire gli interessi crescenti per il mutuo da 180 milioni concesso dallo Stato con l'approvazione del piano di riequilibrio del Comune. Nei prossimi anni, questa voce di spesa salirà da 3,8 a 4,2 milioni di euro. Insomma, ci troveremo di fronte a ulteriori tagli se non riusciremo a compensare quelle uscite abbassando le anticipazioni di cassa. Cioè, ricorrendo sempre meno a scoperture bancarie". Conclude Arcidiacono: "La verità è che bisogna proseguire decisamente sul fronte degli incassi, perché oggi resta troppo alta la percentuale di evasione tributaria. E serve che le aziende partecipate funzionino meglio, producendo utili e non perdite".

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