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Il Carpi vola, il Catania affonda: gli etnei sono terz'ultimi

La cura Pellegrino non funziona: un punto in tre gare per i siciliani. La capolista passeggia e vince 2 a 0

Maurizio Pellegrino

CATANIA.  Il Carpi vola, il Catania affonda. Lo scontro diretto tra la squadra più in forma del campionato di B e quella più in difficoltà non riserva sorprese. Il Massimino totalmente vuoto - 1.360 paganti e curve spopolate - è la degna cornice nella quale i rossazzurri chiudono un 2014 terribile offrendo l'ennesima prestazione desolante, figlia di un progetto naufragato in toto tra gravi errori di valutazione e infortuni in serie.

Ad approfittare della caduta libera degli etnei, ora terz'ultimi e in piena zona retrocessione, è la capolista Carpi, che vince quasi per inerzia inanellando il tredicesimo risultato utile consecutivo e restando a +9 sulle seconde. Il fatto che i primi della classe portino a casa i tre punti senza neppure sforzarsi la dice lunga sulle condizioni attuali del Catania, un gruppo a pezzi sotto ogni punto di vista: tattico, fisico e psicologico. Agli ospiti basta poco per vincere. I biancorossi si limitano ad aspettare che arrivi il momento giusto, alzando i ritmi nel secondo tempo. I gol di Di Gaudio, tocco al volo sul palo di competenza dell'assente Frison, e Inglese, autore di un sinistro piazzato dal limite, paiono castighi quasi inevitabili per una squadra, quella di casa, di fatto incapace di impegnare il portiere avversario, che spunta sui taccuini solo allo scadere, quando devia in angolo un tiro dal limite di Calaiò.

Finisce, ancora una volta, tra i fischi e con Monzon espulso a gara conclusa. Per il Catania è di nuovo tempo di avvicendamenti in panchina: Maurizio Pellegrino, richiamato appena dieci giorni far per rimpiazzare Sannino, sta per salutare per la seconda volta nella stagione dopo sole tre giornate. Al suo posto, salvo sorprese, arriverà Fabio Liverani.

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