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Caos province, a Catania la protesta della Uil

Sit-in dinanzi Palazzo Minoriti con il segretario nazionale Barbagallo e il leader della Fpl Torluccio, quindi l’incontro con i rappresentanti della Prefettura

CATANIA. Carmelo Barbagallo ieri a Catania, in una delle sue prime iniziative da segretario generale della Uil, per denunciare il «caos-Province» con un sit-in dinanzi Palazzo Minoriti. Con Barbagallo e il segretario nazionale della Uil Fpl Giovanni Torluccio, una folla di lavoratori con tantissime bandiere del «Sindacato dei Cittadini», i segretari regionali e provinciali Uil e Uil Fpl Claudio Barone, Enzo Tango, Fortunato Parisi e Stefano Passarello, decine di dirigenti sindacali. Così sintetizzate le «cifre del caos»: ventimila impiegati in Italia a rischio di mobilità - cioè di licenziamento, se non fosse trovata nuova collocazione nell’arco di due anni - mentre seimila dipendenti pubblici in Sicilia sono ancora in attesa di conoscere cosa sarà domani di loro, del loro posto di lavoro. A sintetizzare in Prefettura le ragioni della protesta sono stati proprio Barbagallo e Torluccio alla guida di una delegazione che s'è incontrata con il viceprefetto vicario Enrico Gullotti e il capo di gabinetto Licia Messina.

Le «stranezze» della situazione siciliana — «ancora una volta, partita per prima ma rimasta ultima!», ha esclamato Barbagallo — e le incognite provocate nelle Province delle altre regioni italiane dall’introduzione della legge Delrio sono state sottolineate dai rappresentanti della Uil. Denunciano gli esponenti sindacali: «Piove sul bagnato, perché alla condizione di grande difficoltà provocata dal mancato rinnovo del contratto nazionale di tutto il comparto pubblico si somma il malessere dei lavoratori delle Province». La «specificità siciliana», motivo di particolare allarme per la Uil: «Unica certezza, i commissari!». E ancora: «Tra riduzioni dei trasferimenti e incertezze gestionali, latitano servizi e attività delle Province in Sicilia. I cittadini pagano un prezzo altissimo. Intanto, crescono le ansie dei lavoratori di questi enti tra prospettive di mobilità e ipotesi di trasferimenti di massa ai Comuni che, intanto, fanno i conti con problemi di personale, di precari in attesa di doverosa stabilizzazione e di bilancio. A proposito di questi ultimi, peraltro, non va dimenticata la recente iniziativa della Uil di Catania e del suo segretario generale Fortunato Parisi, che ha consultato i sindaci del territorio per affrontare l'allarme provocato dai tagli alla spesa sociale».

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