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"Alla ricerca dell'astronomia e della musica perduta", incontro a Catania - Foto

CATANIA. Grande successo al castello Ursino di Catania per la VI edizione della rassegna invernale di Astronomia e Musica Antica, organizzata dall'Istituto di Archeoastronomia Siciliana in collaborazione con l'Osservatorio Astrofisico di Catania, col patrocinio del comune enteo e della Società Italiana di Archeoastronomia. Sale gremite da centinaia di persone per i primi due incontri e già posti esauriti per il terzo ed ultimo apputamento inserito nel cartellone "Alla ricerca dell'astronomia e della musica perduta". Protagonisti e relatori sono due studiosi che collaborano insieme ormai da diversi anni il Dott. Andrea Orlando, archeoastronomo dell'Osservatorio Astrofisico di Catania e presidente dell'Istituto di Archeoastronomia Siciliana, ed il Maestro Giuseppe Severini, liutaio e responsabile della Casa della Musica e della liuteria medievale di Randazzo. Moderatore degli incontri il Prof. Giovanni Strazzullo, astronomo dell'Osservatorio Astrofisico di Catania e membro dell'Accademia Gioienia. Il primo appuntamento è stato dedicato al Medioevo, con particolare riferimento a due grandi imperatori Carlo Magno e Federico II. L'imperatore franco era un personaggio poliedrico, che amava la guerra ma anche la cultura, l'arte e l'astronomia. Egli portò avanti un grande progetto di rinnovamento culturale che vide nella Schola Palatina di Aquisgrana il cuore pulsante. Furono due gli astronomi che frequentarono maggiormente la sua corte, il teologo britannico Alcuino di York ed il monaco irlandese Dungal. Anche Federico II di Svevia, lo Stupor Mundi, fu un personaggio amante della cultura e della scienza e le sue corti erano frequentate da matematici, astronomi ed astrologi come Leonardo Fibonacci, Michele Scoto e Guido Bonatti. Il secondo appuntamento è stato, invece, dedicato al mondo del Medioriente, un vero e proprio viaggio virtuale alla scoperta della Mesopotamia, dai Sumeri ai Re Magi.

Agli antichi popoli della Mezzaluna Fertile dobbiamo la maggior parte dei nomi delle nostre stelle e di molte costellazioni. I Sumeri, gli Assiri, i Babilonesi, i Caldei, erano civiltà che avevano uno stretto legame con il cielo e che con le loro millenarie osservazioni hanno raggiunto grandi risultati, alcuni dei quali sono validi ancora oggi. Ciò che ha permesso di scoprire questo grande legame con l'astronomia e l'astrologia è senza dubbio il "tesoro di Ebla", migliaia di tavolette cuneiformi con iscrizioni in eblaita. Tale tesoro è stato decifrato da un siciliano, il compianto Prof. Giovanni Pettinato, uno dei più grandi assiriologi dello scorso secolo. Da queste tavolette abbiamo potuto scoprire per esempio come il mese era di 30 giorni, l'anno era dunque di 360 e veniva già suddiviso nelle quattro stagioni che utilizziamo ancora oggi. E' stato poi affrontato il tema della "cometa" dei Magi. I tre re pagani erano sacerdoti zoroastriani, astrologi persiani che seguirono "l'aster" come è scritto nel Vangelo di Matteo, nel loro lungo e pericoloso viaggio da Oriente ad Occidente. Attraverso una vera a propria piccola indagine si scopre dunque che ciò che videro in cielo non fu una cometa bensì una congiunzione planetaria tra Giove, Saturno e Marte, un evento astronomico piuttosto raro che fu interpretato come la nascita del nuovo Re in Israele. Dall'oriente arriva uno degli strumenti più affascinanti che l'uomo abbia mai concepito: l'oud, simile al liuto, vera e propria evoluzione del barbat, antico strumento persiano pre-islamico. La serata culturale, con la partecipazione dell'insegnante di danze orientali Romina Bulcassino in arte Layla Emir responsabile dell'Associazione culturale "il Velo", si è conclusa con l'osservazione del cielo al telescopio condotta dal Prof. Piero Romano, fisico ed astrofotografo. Il terzo appuntamento si svolgerà il prossimo 18 gennaio con la tematica "L'archeoastronomia ed i suoni della natura: da Stonehenge alla Valle dell'Alcantara".

Un viaggio culturale straordinario che permetterà di scoprire gli "strumenti musicali" della Preistoria e di comprendere come nell'antichità ci si orientava attraverso le pietre. L'incontro culturale porterà alla scoperta dei siti megalitici più famosi come i britannici Stonehenge, Callanish o Brogar, fino a quelli meno conosciuti, come Externsteine o Goseck in Germania. Ma la grande novità è che anche la Sicilia da poco tempo è stato inserita tra le terre con itinerari archeoastronomici. Siti archeologi e naturalistici di grande interesse, frequentati dai nostri antenati per svolgere culti dedicati al Sole ed alle divinità ancestrali. Dalla Valle dello Jato nella Sicilia occidentale, fino alla Valle dell'Alcantara nella parte orientale dell'isola. Viste le centinaia di richieste è stato pure inserito un quarto incontro, dedicato ad una delle civiltà antiche più affascinanti come gli Inca, che si terrà il 25 gennaio e avrà come titolo "L'astronomia e la musica nell'antico Perù" che concluderà la rassegna. Servizio di Alessandro Famà

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