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Metanizzazione Acireale, costi «gonfiati»: un ingegnere dovrà risarcire il Comune

L’ingegnere catanese Giuseppe Ursino, 71 anni, dovrà risarcire il Comune di 270 mila euro, parte del danno erariale causato dalla «lievitazione» della gara

ACIREALE. L'ingegnere catanese Giuseppe Ursino, 71 anni, dovrà risarcire al Comune di Acireale 270 mila euro, parte del danno erariale causato dalla "lievitazione" dell'appalto per la metanizzazione, maggiorate di rivalutazione monetaria e interessi legali. La Sezione giurisdizionale d'appello della Corte dei conti, che già nel 2013 aveva respinto l'appello contro la condanna in primo grado, con sentenza 534/A/2014, ha dichiarato inammissibile anche il ricorso per revocazione presentato dal legale del professionista, l'avvocato Salvo Zappalà, "aggiungendo" 548 euro per spese di giudizio.

Il progetto per la metanizzazione, approvato nel 1986 e appaltato nei primi anni Novanta, costò all'amministrazione 885 mila euro in più, di cui 256 mila solo a titolo di interessi legali e di mora versati alla ditta appaltatrice tra il 2006 e il 2009, per una serie di errori e omissioni imputate proprio a Ursino che ne era direttore dei lavori. Per la stessa vicenda era stato assolto Giovanni Barbagallo, allora dirigente capo del settore Lavori pubblici del Comune di Acireale, chiamato in causa dalla procura contabile per non aver messo in mora tempestivamente Ursino. Nella ricostruzione del contenzioso avviato dalla ditta appaltatrice "Ghezzi Ugo", concluso con la condanna emessa nel 2004 dal Tribunale di Catania, i giudici contabili avevano ricostruito una serie di errori e ritardi addebitabili al direttore dei lavori. Nell'emissione del primo stato di avanzamento, per esempio, Ursino inviò la parcella senza il visto del consiglio dell'ordine degli ingegneri. Una "svista" che determinò il ritardo nel versamento della rata da parte della Cassa depositi e prestiti con un costo aggiuntivo di 174 mila euro.

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